I luoghi ai quali si sarebbe esposti al suddetto problema sarebbero quelli del Nord Italia con particolare attenzione alla Pianura Padana. In queste zone, infatti, per causa di questi elementi dannosi si potrebbe facilmente incorrere in processi aterosclerotici ed arteriosclerotici accelerati sommati al veloce invecchiamento cerebrale. Le polveri sottili e tutti i loro alleati avrebbero un forte picco durante le stagioni fredde, anche se la loro presenza è da considerarsi pressoché costante. I dati parlano chiaro, se il problema non viene considerato nella sua gravità i danni non saranno solo i sopracitati, ma interesseranno anche la possibilità di dilatazione delle arterie.
Data la situazione (sottovalutata), quali sono, se ce ne sono, le soluzioni da adottare? Il presidente Sisa del Piemonte e Valle D’Aosta, Luigi Gentile, spiega la modalità d’azione. L’unico rimedio è quello di diminuire anche di poco le emissioni nelle nostre città ponendo particolare attenzione per le due ad alto fattore di polveri sottili. In questo modo, spiega Gentile, sarebbe già possibile diminuire il potenziale letale del mix di molto.