L’attentatore, la cui identità non è stata resa pubblica su richiesta della polizia stessa, era già noto alle autorità locali. Proprio oggi doveva iniziare un periodo di detenzione di 4 mesi per aver diffuso su Facebook messaggi in cui incoraggiava a impugnare le armi contro Israele. Secondo Gilad Erdan, Ministro della Sicurezza Interna, l’uomo militava nel Morabitun, un movimento di attivisti islamici messi fuori legge circa un anno fa dalle autorità israeliane. “A nostro parere – ha commentato – l’attentato odierno può essere ricollegabile agli incitamenti diffusi sui social”.
Il portavoce della polizia locale ha precisato che la sparatoria è avvenuta nelle vicinanze del Comando Centrale della Polizia Israelina nella “Ammunition Hill”. L’uomo, giunto sul posto in auto, avrebbe aperto il fuoco contro le persone in attesa alla fermata del treno, poi contro una donna seduta all’interno della sua automobile e infine è fuggito verso Sheikh Jarrah. Qui, è stato intercettato dalla polizia e, durante il conflitto a fuoco, è stato ferito gravemente un agente mentre l’attentatore è stato ucciso. Per ora ci sono due vittime, una donna 60enne e un agente di polizia 30enne, entrambi deceduti dopo il ricovero d’urgenza in ospedale.