Alcuni parlano di psicosi, altri temono invece che la minaccia sia reale. Il governo russo non ha né smentito né confermato nulla ma i segnali che fanno pensare che lo stato si sta preparando per una nuova guerra sono concreti. L’amministrazione di Kuzminki, quartiere a sud di Mosca, ha iniziato la raccolta di fondi per la costruzione di un rifugio anti-atomico. “Ci saranno posti limitati – si legge nelle istruzioni – ogni contribuente avrà un pass per entrare”. Il governatore di San Pietroburgo ieri ha ordinato l’accumulo di riserve di grano. La settimana scorsa in diverse aree del paese si sono svolte esercitazioni su cosa fare in caso di attacco e, infine, il Cremlino sembra aver ordinato il rientro di parenti attualmente all’estero.
“Siamo preoccupati per il deterioramento dei legami con gli Stati Uniti – ha dichiarato il presidente Putin durante un incontro con il Forum degli investitori della banca VTB – Non c’è più dialogo”. Questa mancanza di comunicazione con l’Occidente sarebbe il motivo per cui il governo sta attuando misure tanto allarmanti che fanno pensare ad una guerra imminente. Nulla è stato confermato quindi non è ancora chiaro se Putin sia preparando il paese per attaccare o semplicemente per essere pronti a difendersi. Uno nota riportata su uno dei manifesti affissi a Kuzminki parla di “attesa aggressione nucleare da parte di Paesi ostili (USA e loro satelliti)”.