Era dallo scorso gennaio che il sovrano non appariva in pubblico per ragioni di salute. Il re era infatti malato da tempo ma solo domenica le sue condizioni erano diventate critiche costringendolo al ricovero all’ospedale Siriraj di Bangkok. Per giorni, moltissimi sudditi hanno pregato per la sua guarigione nei templi e davanti all’ospedale stesso, vestendo anche di rosa, un colore considerato di buon auspicio per la sua salute dei reali. “Lunga vita al re” hanno continuato a ripetere poco prima di apprendere la triste notizia, quando i loro canti si sono trasformati in pianti e urla di dolore. Il re, l’unico sovrano che la maggior parte dei thailandesi abbia mai conosciuto, era molto amato dal popolo e considerato ben oltre il suo ruolo politico: per molti era un semidio.
Bhumibol Adulyadej era diventato re a 18 anni in seguito alla morte del fratello, ucciso in una misteriosa sparatoria. La maggior parte dei thailandesi è nata quindi sotto il suo regno, per questo Rama IX era così ammirato dal popolo tanto da venire considerato un essere semidivino. L’ammirazione nei suoi confronti era dovuta al fatto che fosse riuscito a restaurare il prestigio della corona gestendo il suo ruolo in modo molto equilibrato nonostante il paese fosse diviso da una profonda spaccatura politica tra le élite urbane e le popolazioni della campagna. Quando è stata data la notizia della sua morte, il popolo ha così perso una figura storica e vitale oltre che un monarca straordinario. Per il prossimo mese, le bandiere saranno fissare a mezz’asta mentre le scuole e gli edifici pubblici rimarranno chiusi.