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Fuggono dalla famiglia di lei per sposarsi: lui viene sgozzato al matrimonio

INDIA – È finita in tragedia la fuga d’amore tra il 22enne Mahankali Anil e la fidanzata Hastapuram Mounika, 18 anni. I due si stavano sposando quando i parenti della sposa hanno fatto irruzione nel tempio interrompendo il matrimonio e sgozzando lo sposo, schiacciandogli poi la testa contro un masso. La scena si è svolta davanti alla ragazza, in stato di shock per la violenza di quella morte e per aver perso la persona amata. “Volevano coronare il loro sogno d’amore, trionfando contro tutto e tutti – riporta il The Times of India, dove la notizia è stata pubblicata – ma quel sogno è andato in frantumi prima del fatidico SÌ”.

La relazione tra Mahankali e Hastapuram iniziò quando la ragazza era ancora minorenne. I genitori di lei, vista la minore età della ragazza, si erano rivolti alcuni sacerdoti e anche alla polizia dopo un primo tentativo di fuga fallito. La svolta “positiva” arrivò quando Hastapuram compì 18 anni: la ragazza venne mandata a studiare in un’altra città e i familiari pensarono così di risolvere il problema. Lontano dagli occhi lontano dal cuore recita il detto, ma non fu così: rientrata a casa, la giovane ha scoperto di essere ancora innamorata del fidanzato e di essere ricambiata. Il matrimonio era stato organizzato nel tempo indù di Thimmapur a Karimnagar.

Secondo quanto dichiarato dalla 18enne, la fuga era stata voluta da entrambi per poter vivere il loro amore lontani dalla famiglia di lei, che li aveva osteggiati in tutti i modi. Sapendo il rischio che avrebbero corso nel sfidare i genitori di Hastapuram, i due aveva chiesto alla polizia di essere protetti temendo una reazione violenta appena si fosse saputo della loro fuga. E così è stato: durante il matrimonio, i familiari della sposa hanno fatto irruzione in massa uccidendo il 22enne. “La polizia avrebbe dovuto proteggerli, invece è arrivata quando il crimine era già stato compiuto – ha commentato il The Times of India – Sono stati capaci di arrestare 10 persone, ma non di proteggere due ragazzi che avevano chiesto aiuto”.