“Cari amici, questo sarà il mio ultimo messaggio perché quando lo leggerete io sarò in cielo. Ma va bene, perché Nana (la nonna) mi ha detto tutto sul cielo e di tutte le cose meravigliose che sarò in grado di fare quando sarò lì. Ci saranno un sacco di torte e fragole e cupcake e io sarò in grado di mangiare di nuovo e correre e guardare video. Ero preoccupato che avrei perso le persone che amo, e che sarei stato triste, ma Nana mi ha detto che l’amore che le persone hanno per me è così forte che mi sembrerà siano con me. Nana dice che sono stato il ragazzo più coraggioso di sempre. Quando la malattia di Batten mi ha impedito di essere in grado di utilizzare il mio iPad o mangiare o giocare, ho continuato a sorridere. Non ho mai pianto quando ho continuato a cadere per tutto il tempo o quando ho smesso di essere in grado di mangiare cibo e hanno dovuto mettermi un tubo nella pancia. Nana dice che ho accettato tutto quello che mi è successo continuando a ridere, fino a quando mi è stato possibile. E quando non potevo più parlare o vedere, mi piaceva ascoltare Nana che leggeva i messaggi mandati dai miei amici. Siete stati con me e mi avete sostenuto e amato, e voglio ringraziarvi dal profondo del mio cuore. Ma ora devo dirvi addio. Siate felici per me, perché non sarò più intrappolato in un corpo che mi ha impedito di godere della mia infanzia. Ora sono libero di fare tutte le cose che ho perso. Tanto amore a tutti voi, il vostro Marshall.”
La malattia di Marshall gli fu diagnosticata nel settembre 2013, rendendolo uno dei soli 24 bambini in tutta l’Inghilterra ad esserne affetto. A prendersi cura di lui, oltre alla madre Lara, c’era la nonna Elsie, infermiera professionista che ha provveduto a pubblicare il messaggio del nipotino su un blog. Secondo quanto ha raccontato quest’ultima, Marshall non si è mai arreso o lamentato per la sua condizione, stupendo anche chi come lei è più “abituata” ad affrontare malattie e morte. “Quando ha perso la capacità di camminare, ha imparato a gattonare – ha raccontato – Quando ha avuto difficoltà a mangiare con coltello e forchetta, ha scambiato le sue posate con due forchette mangiando un boccone alla volta”.