Infatti, dopo la Brexit, la vittoria di Donald Trump alle Presidenziali Usa è il secondo «cigno nero», cioè un ulteriore evento imprevedibile a sorprendere gli investitori in meno di 5 mesi. Scontato lo shock dei listini che – così come era avvenuto recentemente con la Brexit – non avevano prezzato la vittoria di Trump. I future sull’indice della Borsa Dow Jones sono in calo del 3%. Penalizzate soprattutto le borse asiatiche, con l’indice Nikkey di Tokyo precipitato di oltre il 5%. I listini europei, dopo un’apertura che faceva presagire il peggio, procedono invece con un ribasso di circa l’1%, ma che pian piano si sta avvicinando allo zero. L’indice Ftse Mib di Milano perde il 2,4%: il peggior risultato in tutta Europa.
Le analisi di mercato fino ad ora sono contrastanti. Ciò che è certo è che l’inesperienza politica del nuovo presidente Donald Trump, così come le continue improvvisate a cui ha abituato il popolo di cui sarà la guida, saranno la causa di una duratura imprevedibilità del mercato azionario. Secondo la Allianz Global Investor, paradossalmente, le borse europee potrebbero trarre vantaggio dal nuovo ordine a scapito di quelle americane. Incita invece alla cautela Stefan Kreuzkamp, il Chief Investment Officer at Deutsche Asset Management: “Non dobbiamo dimenticare che la chiave costante della campagna elettorale di Trump è stata quella di sorprendere continuamente il pubblico: è del tutto possibile che, dopo la sua elezione, egli possa infatti sorprendere i mercati in modo positivo”.