Il taglio del nastro è stato fissato per questa mattina alle ore 10, cui è seguito una cerimonia di inaugurazione al secondo piano dell’edificio, quello ospitante la sezione di giurisprudenza. Sono intervenuti il Rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini, il Presidente della Provincia, Ugo Rossi, il sindaco della città, Alessandro Andreatta, Renzo Piano, il Presidente dell’Università di Trento, Innocenzo Cipolletta, il Presidente del Consiglio di Biblioteca di Ateneo, Massimo Miglietta, e il delegato per la Stampa e comunicazione di Ateneo, Claudio Giunta.
La nuova sede della biblioteca ospiterà circa 340mila libri, disposti su quasi 10 chilometri di scaffali quasi tutti a scaffale aperto, e offrirà agli studenti 500 postazioni per studiare e consultare i volumi. L’edificio è ora di proprietà dell’Università e il suo costo finale si aggira intorno al 46,78 milioni di euro. La nuova biblioteca si disloca su 7 piani, oltre al parcheggio interrato.
Anche se l’inaugurazione ufficiale si è tenuta questa mattina, bisognerà attendere la metà di dicembre per poter usufruire degli nuovi spazi disposti. Il lavoro di trasloco dei libri e la sistemazioni degli uffici, infatti, non sono ancora terminati. Per il momento, gli utenti possono comunque favorire della sede in via Cavazzani, mantenendo invariati i suoi orari. Un’altra particolarità che sarà sicuramente apprezzata dagli studenti: la struttura sarà aperta anche la domenica pomeriggio, dalle 14 alle 21.
Coloro che hanno reso possibile tutto questo sono moltissimi e sono stati dovutamente ringraziati nel corso della cerimonia. C’è stata solo una piccola menzione per gli studenti e le studentesse che hanno concretamente contribuito al trasporto dei libri e alla collocazione degli stessi e che hanno reso possibile l’apertura di una biblioteca con i libri (come richiesto dallo stesso Renzo Piano).
Quando si inaugurano edifici del genere, non possono mancare critiche e manifestazioni. In primo luogo è stata messa in discussione la collocazione della nuova Biblioteca in un punto non molto vicino alla facoltà, ma in un quartiere lussuoso ma poco sfruttato. In tutto questo bisogno comunque ricordare che era la nuova sede della Biblioteca era già stata pensata in altra sede e il cui progetto era stato affidato a Mario Botta.