L’indagato, forse per timore di conseguenze per la moglie, ha detto di aver ricevuto quella droga da un connazionale che era già tornato in patria. Il suo avvocato, Savino Lupo, ha parlato con i familiari, che negavano che potesse detenere della ketamina. Il penalista ha quindi chiesto il consulto della tossicologa Elia Del Borrello, che ha analizzato la polvere bianca e ha spiegato che si trattava di una sostanza organica che non conteneva ketamina, cioè farina di riso, utilizzata probabilmente come maschera di bellezza.
Anche il narcotest per l’eroina è stato smentito. “Non è mia intenzione far polemiche – ha commentato Lupo- ma questa vicenda deve suscitare una riflessione doverosa: non è la prima volta che mi trovo di fronte a false positività nei narcotest, che evidentemente vengono fatti con strumentazioni non adeguate. In casi come questi occorrerebbe sempre far fare un accertamento tecnico più approfondito, che tuttavia richiede tempo e denaro”. Il 54enne marocchino è stato intanto messo agli arresti domiciliari.