Secondo quanto riferito da alcuni giornali locali, tra cui TZ.de e il Berliner Morgenpost, la svolta nelle indagini per l’omicidio della bimba è giunta grazie ad un test del DNA. Sui vestiti che indossava la bambina al momento del decesso, è stato trovato del dna di Uwe Boenhardt, un presunto terrorista di estrema destra che aveva già commesso diversi assassini in passato, guidati dall’odio razziale e politico. Dopo aver ucciso la piccola Peggy, l’uomo ha deciso di togliersi la vita insieme ad un altro neonazista nel 2011, proprio nello stesso bosco dove è stato ritrovato il corpo della bambina.
Secondo quanto riportato dal giornale inglese Sun, l’unica componente della cellula neonazista è ancora viva ed è sotto processo. La donna ha infatti dichiarato di aver condiviso la lotta dei due nazi, ma non le loro azioni violente. “Sono pronta a collaborare con gli inquirenti per chiarire gli aspetti dell’omicidio della bimba” ha raccontato l’imputata.