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Damasco, bimba di 7 anni usata come kamikaze alla sede della polizia

DAMASCO, SIRIA – Una violenta esplosione ha distrutto la stazione di polizia del quartiere di Midan, a Damasco, dove una bambina di soli 8 anni è entrata con una cintura esplosiva addosso. Secondo i testimoni, la bomba sarebbe esplosa poco dopo il suo ingresso nell’edificio, uccidendo lei e 3 agenti in servizio, e ferendo un’altra persona. La notizia dell’attentato è stata confermata dal quotidiano filo-governativo Al-Watan e dall’agenzia Sana sottolineando come, benché questo non sia il primo attacco terroristico nella capitale siriana, si tratta del primo caso in cui viene utilizzato un bambino come kamikaze.

La giornata stava procedendo regolarmente nella sede della polizia quando la piccola kamikaze vi è entrata. Secondo i presenti, la bambina, appena entrata nell’edificio, avrebbe chiesto di poter usare il bagno. La sua cintura si è attivata negli istanti successivi, azionata con un comando a distanza. La polizia non è ancora riuscita a risalire al mandante dell’attentato, né ad identificare chi abbia fatto esplodere la cintura della piccola, rimasta uccisa dall’esplosione stessa. “Quando è entrata nella stazione sembrava persa – ha riferito una fonte della polizia – Probabilmente aveva paura di quello che stava per fare”.

Sempre più minori vengono coinvolti nel conflitto civile che dal 2011 sta devastando la Siria. Il timore maggiore è che possano venire ancora usati bambini come kamikaze, che anche se contrari non avrebbero le forze di opporsi. La situazione più drammatica si registra ad Aleppo, dove nelle ultime ore sono stati evacuati 2.700 bambini tra malati, feriti e orfani. “Centinaia di altri bambini vulnerabili sono ancora intrappolati in città e rischiano di morire se non saranno evacuati in breve tempo – ha dichiarato Anthony Lake, direttore generale UNICEF – Imploriamo tutte le parti coinvolte nel conflitto di permetterci di portarli in salvo”.