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Bambini tenuti prigionieri e ridotti in fin di vita. “I genitori volevano ucciderli”

PENNSYLVANIA (USA) – Un patto di morte quello tra Joshua Ross Weyant, 33 anni, e Brandi Jene Weyant, 38: i due coniugi avevano deciso di uccidere i tre figlioletti tenendoli prigionieri, torturandoli e lasciandoli spesso senza cibo. Una soffiata anonima fatta lo scorso 16 dicembre ha permesso alla polizia di intervenire per salvare i bambini prima che fosse troppo tardi. “Ancora pochi giorni e il loro fisico avrebbe ceduto” hanno dichiarato i medici del Penn State Milton S. Hershey Medical Center, dove i piccoli sono stati ricoverati.

Nessuno ha mai sospettato degli orrori che accadevano in una casa di Halifax Township, dove i coniugi Weyant vivevano con tre bambini: un maschio di 6 anni e due femmine di 5 e 4. Eppure, quando il 33enne ha dichiarato di non voler più prendersi cura dei figli, quella casa si è trasformata in un teatro del terrore per i suoi piccoli abitanti. Di comune accordo, i due coniugi hanno segregato in casa i piccoli, torturandoli e portandoli verso una lenta morte. “Pesavano tutti meno di 13 chili – hanno affermato i medici che li hanno visitati – Dalle abrasioni e dai lividi sparsi ovunque, devono essere stati picchiati e torturati in più di un’occasione”. Stando a quanto raccontato dai piccoli, i genitori li avevano tenuti segregati in una stanza senza riscaldamento per lunghi periodi e a volte venivano privati del cibo per intere giornate.

Dopo l’arrivo della polizia, i bambini sono stati trasferiti immediatamente in ospedale: sono fuori pericolo ma dovranno rimanere ricoverati per tutto il periodo della riabilitazione. Nel frattempo, i coniugi sono stati arrestati e condotti in carcere con una cauzione fissata a 1 milione di euro ciascuno in attesa di comparire davanti ai giudici di Halifax Township. Le accuse nei loro confronti sono di aggressione aggravata, associazione a delinquere, sequestro di minori e messa in pericolo della vita dei loro figli.