L’allarme è scattato alle 5:30 del mattino quando la 52enne superstite ha sentito le urla degli altri passeggeri a bordo dello yatch, denominato Southern Confort. La donna è riuscita ad sfuggire alle fiamme attraverso un’apertura sul tetto, che le ha permesso di tuffarsi in acqua. Per la sorella e i rispettivi compagni invece non c’è stato nulla da fare nonostante i tentativi disperati di salvarli: l’incendio li aveva intrappolati nella cabina di prua dove le fiamme altissime hanno reso impossibile l’avvicinamento dei soccorritori, che hanno cercato anche di tagliare lo scafo. La 52enne è stata soccorsa immediatamente e trasportata d’urgenza all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, a Savona, dove i medici le hanno diagnosticato un’intossicazione da monossido di carbonio. “Non sembra avere lesioni gravi – ha riferito il responsabile del reparto, Lorenzo Viassolo – Il problema principale è quello emotivo: è stato necessario sedarla”.
Sono ancora sconosciute le cause dell’incendio, ma da una prima ricostruzione sembra che si sia sviluppato dall’interno dello yatch. La magistratura ha già avviato le indagini per scoprire se si tratta di incendio doloso, quindi anche omicidio colposo: ha già acquisito le immagini dell’impianto di videosorveglianza del porto e, appena i medici lo consentiranno, verrà ascoltata la 52enne superstite. “Al momento è molto difficile capire di più – ha rivelato Bolla – Il relitto sta ancora bruciando e sta parzialmente affondando”. Appena le condizioni dello yatch lo renderanno possibile, la Guardia costiera, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri effettueranno i primi accertamenti tecnici.