Il figlio adottivo vive oggi in una comunità a seguito di un provvedimento del Tribunale per i Minorenni di Torino. Ancora prima dell’età di 10 anni, il ragazzo era stato adottato da una famiglia italiana, sperando finalmente di sfuggire all’inferno di un orfanotrofio in Ucraina, ma si è trovato un inferno ancora maggiore. I genitori adottivi, al posto di prendersi cura di lui, gli hanno invece fatto del male come mai nessuno in vita sua. La sua tortura è continuata per 8 anni e il giovane ha cominciato a vivere la sua vita solo ora, dopo essersi staccato definitivamente dalla sua “famiglia” adottiva.
Il legale della coppia, Anna Ronfani, ha negato le accuse. L’avvocato ha affermato che lo scenario è complesso e bisogna quindi valutare con attenzione l’attendibilità dei racconti del giovane. “Le accuse sono terrificanti, ma può essere che il figlio adottivo abbia aumentato normali castighi e punizioni. Bisogna, però, distinguere tra un’adozione che non funziona e le violenze”. Il processo è momentaneamente interrotto, ma riprenderà dal primo febbraio.