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A 12 anni pesa come un bimbo di 2: la madre lo teneva segregato in bagno

UTHA, STATI UNITI – Costretto per 2 anni a vivere segregato in una vera e propria stanza delle torture, un ragazzino 12enne è arrivato a pesare quanto un bimbo di 2 anni, ossia 30 chili. Non si conoscono ancora i motivi per cui la madre, Brandy Kay Jaynes, 36 anni, abbia agito in una maniera tanto brutale nei suoi confronti. La donna, arrestata dalla polizia locale lo scorso lunedì, dovrà rispondere di abusi e maltrattamenti continui su un minore nel processo fissato per il 17 gennaio. La sua cauzione è stata fissata a 20 mila dollari.

La scena che ha accolto la polizia di Toquerville è stata davvero agghiacciante. Uno dei figli della donna è stato ritrovato chiuso in un bagno pieno delle sue feci in condizioni di gravissima malnutrizione. Stando alle prove raccolte dagli inquirenti, la madre del ragazzo lo aveva rinchiuso da quasi 2 anni non facendolo mai uscire. Inoltre per assicurarsi che non tentasse la fuga o che fosse aiutato in qualsiasi modo dai fratelli, la donna aveva installato nella stanza una telecamera di sorveglianza. “Ogni tanto potevamo parlare con lui attraverso la porta – ha raccontato un fratello del 12enne – ma negli ultimi sei mesi non ci permetteva neanche questo”.

All’arrivo della polizia, gli agenti hanno notato subito le precarie condizioni di salute del ragazzino, che non riusciva neanche a reggersi in piedi da solo. Il 12enne è stato quindi prontamente trasferito al Dixie Regional Medical Center, dove il personale medico sta provvedendo a curarlo a livello fisico, era arrivato a pesare solamente 30 chilogrammi, peso ideale per un bimbo di circa 2 anni, ma anche a livello emotivo. “Al suo arrivo, le condizioni del ragazzo erano abbastanza gravi – ha dichiarato un medico – Sembrava fosse stato liberato da un campo di concentramento nazista”. La madre del ragazzo, interrogata in merito alla vicenda, non ha ancora rivelato i motivi del suo inspiegabile comportamento.