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Melegatti, si riparte: sfornati primi pandori della nuova era

Quando circa due mesi fa circolò la notizia, nessuno voleva crederci: Melegatti, storica azienda veneta specializzata nella produzione di pandori e panettoni, vessata da una terribile crisi finanziaria aveva deciso di sancire lo stop ai lavori, bloccando di fatto l’attività dello stabilimento di San Giovanni Lupatoto, con numerosi dipendenti che, da un giorno all’altro, si sarebbero trovati senza un’occupazione. Per fortuna, però, ci si è resi conto che uno storico marchio italiano, presente sul territorio fin dal 1894, non avrebbe potuto chiudere per sempre, e così un ingegnere gestionale 52enne, Luca Quagini, ha deciso di avviare una serie di trattative per salvare l’azienda e i suoi lavoratori. Il fondatore di Sdg Group, una società di consulenza, è riuscito a trovare una serie di finanziatori, soprattutto il fondo maltese Abalone, che con un investimento di 6 milioni di euro hanno permesso alla Melegatti di ripartire.

In questi giorni la fabbrica di San Giovanni Lupatoto ha riaperto ufficialmente i battenti, e nelle ultime ore sono stati sfornati anche i primi pandori dopo la chiusura sancita circa due mesi fa. I nuovi dirigenti e i dipendenti dell’azienda veronese sono chiamati ad un’impresa piuttosto ardua per salvare una volta per tutte il marchio dal definitivo fallimento: produrre entro il 10 dicembre 1,75 milioni di panettoni e pandori, per fare in modo che i dolci natalizi veneti siano costantemente presenti sugli scaffali di tutti i supermercati italiani durante le festività dedicate al Natale, nella speranza che arrivino buoni risultati dalle vendite. Intanto ai lavoratori è stato assicurato che percepiranno gli stipendi che erano stati bloccati nel mese di settembre.

Dopo aver preparato il primo pandoro in seguito alla ripartenza dei lavori, proprio gli operai della Melegatti hanno deciso di mostrarlo sui social network, lanciando una originale campagna pubblicitaria per permettere ai loro prodotti dolciari di tornare ad essere competitivi sul mercato. Ricorrendo agli hashtag ufficiali #NoiSiamoMelegatti e #saveMelegatti, si richiede un sostegno ai consumatori affinché quest’anno acquistino panettoni e pandori realizzati nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto per salvare il futuro dell’azienda. I clienti così, oltre ad avere sulle proprie tavole i celebri dolci natalizi, potranno anche fare un vero e proprio gesto di solidarietà verso quei numerosi lavoratori che in queste settimane si impegneranno a fondo per salvare i loro impieghi e la società che li ha assunti.

C’è da sottolineare che le prime risposte da parte degli utenti dei social network sono state molto positive. Gli internauti, infatti, stanno apprezzando molto la singolare iniziativa pubblicitaria degli operai Melegatti, i quali non chiedono nulla di trascendentale, se non l’acquisto, durante le feste di Natale, di un pandoro o panettone che porti il marchio dell’azienda veneta per far sì che tante famiglie non restino senza un lavoro. E così sono arrivati nel giro di poche ore diverse risposte e messaggi di sostegno, con molte persone che hanno assicurato che compreranno certamente uno di questi prodotti. Tra gli interventi più significativi, c’è quello di un consumatore che, pur ammettendo di non aver mai acquistato un dolce della Melegatti, ha garantito che quest’anno lo farà proprio per “far prendere lo stipendio a chi lo merita”. Insomma, lo stabilimento veronese è ripartito con tanta fiducia verso un futuro che, ad oggi, non si può ancora definire roseo, perché è ancora necessario dare ulteriore solidità finanziaria alla società per evitare la chiusura. E chissà che il Natale e il buon cuore degli italiani non risultino fondamentali per salvare uno storico brand tutto nostrano.

Patrizia Gallina