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Infarto, il primo sintomo viene spesso sottovalutato

A volte l’eccessiva sudorazione può rivelare un infarto in corso

Morire nel 2017 di infarto è ancora possibile. Sebbene rispetto agli anni precedenti i casi di mortalità si siano notevolmente ridotti, grazie specialmente alla prevenzione, c’è ancora una piccola percentuale che muore di infarto a causa di una diagnosi tardiva. In questi casi ciò che viene a mancare è molto spesso la prevenzione: alcuni sintomi che possono sembrarci qualcosa di non preoccupante, a volte si rivelano determinanti per il nostro cuore. L’infarto, in molti pazienti, avviene gradatamente. Il cuore inizia a farci capire che c’è qualcosa che non va: questo permetterebbe di chiedere aiuto ai medici e quindi a salvarci la vita. Le nuove ricerche sembrerebbero aver individuato un segnale insospettabile che permette l’individuazione precoce  del problema.

Il segnale più conosciuto è il “classico” dolore al petto. Durante l’infarto il cuore deve cercare di pompare la stessa quantità di sangue ma si trova in difficoltà a causa di una debolezza cardiaca. Questo comporta un maggiore dispendio di energia, con lo scopo di erogare maggiormente il flusso sanguigno. L’utilizzo di una maggiore energia provoca nel nostro corpo un’eccessiva sudorazione, visibile ad occhio nudo.

La  dottoressa Catherine Ryan, coordinatrice del progetto di Medical-Surgical Nursing presso l’Università dell’Illinois, ha sottolineato come un’improvvisa e ingiustificata sudorazione possa anticipare i sintomi più conosciuti, quali dolore al petto, dolore alle spalle e alle braccia e dolore al collo e alle mascelle. Le donne a cui capita di soffrire di questa improvvisa sudorazione attribuiscono spesso il malessere alla menopausa. A volte, però, non è così: il consiglio è quello di farsi visitare da un medico il prima possibile. Naturalmente, a volte un eccessiva sudorazione può essere scatenata da fattori innocui. I soggetti affetti da pressione alta, il vizio del fumo, in sovrappeso e diabetici, farebbero però bene a prestare un’attenzione maggiore.