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Pinocchio Cuor Connesso: una favola in versione moderna a Teatro

Il Teatro Nazionale CheBanca! di Milano, in queste settimane sta mettendo in scena lo spettacolo “Pinocchio Cuor Connesso”. Si tratta della rivisitazione in chiave moderna, della favola di Collodi “Pinocchio”. Andrà in scena, in replica, fino al 14 gennaio 2018.

CHIARA NOSCHESE RILEGGE PINOCCHIO IN CHIAVE MODERNA

La realizzazione di questo spettacolo è opera dell’attrice e regista Chiara Noschese, formatasi nella scuola di Gigi Proietti, con l’intenzione di accompagnare il pubblico presente in sala in un paese dei balocchi dei giorni d’oggi. Dove i tempi sono ormai cambiati e anche i balocchi non sono più i dolci, i giochi, il marinare la scuola. Ma è la ricerca di internet, della realtà virtuale nella quale l’uomo moderno vive più della realtà sociale.
In una intervista, Chiara Noschese, dice che lo spettacolo è pensato per bambini dai 6 anni in su, mantenendo così la funzione pedagogica del romanzo di Collodi. La particolarità è che in questo caso la storia comincia da dove il romanzo finisce, cioè dal momento della trasformazione di Pinocchio da essere inanimato a bambino.

I cambiamenti

In questo spettacolo anche i nomi dei personaggi della fiaba di Collodi vengono modificati. Ad esempio c’è Geppy (Geppetto), che di professione è un ingegnere robotico. Sarà lui a creare un robot dalle sembianze umane, Pinocchio, senza però essere in grado di farlo funzionare. Anche in questa storia, sarà grazie alla magia che il robot Pinocchio aprirà gli occhi al mondo. Con il suo carattere estroverso, curioso e con un animo da monello, darà tante preoccupazioni al povero Geppy. Tra Pinocchio e Geppy si instaura un bel rapporto fino a quando Pinocchio, navigando nel web, viene affascinato dal mondo dello spettacolo e dai sogni di fama e ricchezza che gli vengono prospettati da due agenti. La Noschese aggiunge poi, che il suo Pinocchio Cuor Connesso è una fiaba musicale, mettendo ben in evidenza il suo amore per il musical. Attraverso la musica è più semplice arrivare ai bambini per informarli e sensibilizzarli sui pericoli del web.

PINOCCHIO CI INSEGNA A DIVENTARE GRANDI

La favola di Pinocchio ci insegna che nella vita bisogna essere buoni figli. Non è sufficiente essere buoni. E nemmeno basta essere figli.
Collodi ci rivela una verità pedagogica, quella che ogni bambino, per crescere sano, deve avere un padre (inteso come figura paterna, un modello educativo) e seguirlo in quello che dice perché così si diventa uomini. Ma il paese dei balocchi è una tentazione sempre presente, e anche se siamo consapevoli delle sue conseguenze, c’è sempre quella voglia di fuggire lì e pensare che alla fin fine è meglio divertirsi, pensare a godersi il momento, non avere responsabilità, che il domani deve sempre arrivare e magari così facendo quel domani non arrivi.
Per “Pinocchio Cuor Connesso” la riflessione che si fa è la stessa, ma in chiave moderna, dove si fugge su internet, si è connessi 24 ore al giorno pensando che la vita si risolva con un “click”, però internet ha anche i suoi pericoli e spesso non ce ne accorgiamo fino a quando non è troppo tardi. Stiamo rinunciando alla nostra vita, alla nostra libertà, per seguire il sogno di vivere in un paese dei balocchi dove siamo schiavi di smartphone, tablet, chat, ecc..

LA MAGIA DEL TEATRO

Lo spettacolo ha riscosso un incredibile successo di pubblico e critica fin dalle prime repliche. I genitori uscendo dal teatro hanno dichiarato che nel finale c’è stato un momento di grande commozione. Uno spettacolo che fa scendere una lacrima di commozione significa che ha toccato l’animo delle persone, che è riuscito a condividere dei valori.
Questa è la bellezza e la magia del teatro. Non esistono schermi, non esistono due repliche uguali, l’attore vive il momento e lo spettatore percepisce a pieno quanto sta accadendo sul palco. In un mondo tanto connesso è bello “staccare la spina” qualche volta.