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Bufera Boschi, Ghizzoni: “Non ho mai ricevuto pressioni”

La sottosegretaria Boschi chiede un risarcimento danni a De Bortoli

È ancora giallo sul caso Banca Etruria. Maria Elena Boschi ha chiesto un risarcimento danni all’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli a causa di quanto espresso nel suo libro “Poteri forti (o quasi)”, nel quale dichiarava che nel 2015 l’allora ministra del Governo Renzi chiedeva all’ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, di acquisire Banca Etruria che all’epoca navigava in cattive acque.

“Non ho mai ricevuto alcun tipo di pressione dalla Boschi”

L’ex ad di Unicredit è stato categorico: “Boschi mi chiese se era pensabile per Unicredit un intervento su banca popolare dell’Etruria”. Per poi aggiungere: “Fu un colloquio cordiale, non avvertii pressioni da parte del ministro Boschi e ci lasciammo su queste basi. Da quel momento in poi non ci sono stati ulteriori contatti, le strutture continuavano a lavorare su un’ipotesi di acquisizione di Etruria”. Ghizzoni conferma così quanto già negato dalla Boschi, secondo la quale si tratta solo di una manovra per infangare lei e il PD.

Le dichiarazioni di Ghizzoni assolvono davvero la Boschi?

Il lato più oscuro del caso è rappresentato proprio dalle dichiarazioni di Ghizzoni che dovrebbero assolvere la Boschi. La sottosegretaria ha sempre avuto sotto controllo tutto ciò che accadeva ad Arezzo ed è pertanto strano che nel dicembre 2014 non sapesse che Unicredit stava valutando l’idea di una possibile acquisizione di Etruria. L’ex ministro si è pertanto mobilitata dopo che Etruria aveva già esposto la questione a Unicredit. Stando alle dichiarazioni di Ghizzoni la Boschi non avrebbe fatto alcun accenno ai problemi del padre (ex vicepresidente di Banca Etruria). Ma avrebbe posto la questione mettendola in termini di conseguenze sul territorio in seguito a una crisi della banca. A corroborare la tesi del sospetto c’è anche la mail di Marco Carrai, imprenditore vicino a Renzi – guarda caso – che fino ad allora non aveva mai dimostrato alcun interesse per Etruria, nella quale si veste da ambasciatore senza pena e “sollecita” Ghizzoni a dare una risposta alla banca. Risultato? La fusione non avviene, Etruria viene commissariata e l’ex ad di Unicredit perde il posto. Inoltre, ottiene sconti fiscali solo dopo il game over del governo Renzi.