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Iran, nuovi morti a causa delle proteste: tra questi anche un bambino

In Iran continuano ad aumentare le vittime a cause delle proteste. Questa notte nove persone sono state uccise, tra cui un bambino di 11 anni. Al momento le vittime sono circa 20, mentre gli arrestati, quasi tutti a Teheran, sono 450. La protesta è iniziata il 28 dicembre 2017 per l’aumento del costo della vita voluto dalla Repubblica Islamica per finanziare gli interventi militari in Siria, Iraq, Libano e Yemen.

Il Capo della Corte Rivoluzionaria della provincia di Teheran, Moussa Ghazanfarabad ha fatto sapere che tra gli arrestati alcuni potrebbero essere accusati di aver offeso l’Islam o lo Stato. L’accusa nello specifico riguarda la Muharebeh, letteralmente ‘Guerra contro Dio’, punibile con la morte. La manifestazione è iniziata per l’aumento eccessivo del costo delle uova e in poco tempo si è diffusa in 50 città. Inizialmente le notizie erano state oscurate sui social, ma il fondatore di Lantern, Adam Fisk, sta aiutando gli iraniani ad eliminare la censura su internet.

In Iran la popolazione accusa il Governo di corruzione per aver speso grosse somme di denaro a causa delle guerre

Le manifestazioni si sono scagliate contro il Governo, il quale è stato accusato di corruzione per aver speso gran parte del denaro in guerre. Stando alle dichiarazioni rivelate dall’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan De Mistura, l’Iran avrebbe speso tra i 5 e i 29 miliardi di euro l’anno a causa della guerra civile in Siria. Un video di un poliziotto sta facendo il giro del web. L’uomo accerchiato dai manifestanti ha affermato: “non sono diventato soldato per combattere il mio popolo. Io dovevo combattere i miei nemici, non voi”. In molti hanno approvato le sue parole applaudendolo, tra questi alcuni hanno detto: “stai con noi, stai con noi”.