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Chrissy Chambers ha vinto la prima causa per revenge porn ma…

Era settembre 2009 quando la vita di Chrissy Chambers è cambiata completamente. Il suo ex fidanzato aveva pubblicato su internet il video di un loro rapporto sessuale. Questo atto è chiamato revenge porn ed è particolarmente odioso perché il materiale una volta che appare sul web è destinato a rimanerci. L’anno scorso però Chrissy ha avuto la sua rivincita anche se le ripercussioni sulla sua salute sono state pesanti.

Si è raccontata al The Guardian e ha parlato del suo ex ragazzo come il suo primo amore. Lo reputava forte ed intelligente fino a quando lui ha cominciato a rivelarsi geloso e ossessivo. Chrissy a quel punto decide che è meglio interrompere la relazione e iniziare un periodo di riflessione. Il suo ex fidanzato però le propone un’ultima serata insieme prima della sua partenza per tornare nel Regno Unito. Lui la convince a bere ed ubriacarsi.

Il calvario di Chrissy vittima di revenge porn

La pausa di riflessione permette a Chrissy di scoprire la propria attrazione per le donne. Nel 2011 confessa al suo ex di avere una relazione con una ragazza e di sentirsi finalmente felice. Da quel momento però inizia il suo calvario. Infatti su un sito pornografico compare il video hard dell’ultima notte di Chrissy con l’ex fidanzato. I video vengono successivamente diffusi su 37 portali. Questa notizia sconvolge la ragazza, che subisce sia danni morali che economici, in quanto nel frattempo è diventata una youtuber affermata nella comunità LGBT. Alla Bbc ha dichiarato che a causa del revenge porn ha sofferto di disturbi post traumatici e ha rischiato il suicidio.

La svolta e la rivincita grazie al coraggio

Chrissy decide quindi di telefonare al numero di assistenza per gli stupri. Riceve sostegno dall’avvocatessa americana Ann Olivarius. La donna accetta il caso anche se consapevole che nel Regno Unito non è previsto il reato per il revenge porn. Nel 2015 viene promulgata una legge che prevede non vi sia una condanna nei confronti di chi ha pubblicato il video se si dimostra che l’intenzione era solo “goliardica”. Dopo numerosi interrogatori nel 2015 si arriva ad un vicolo cieco. Non c’è abbastanza materiale per proseguire con l’accusa. A quel punto è la stessa Chrissy a sfruttare la propria notorietà pubblicando su YouTube un video che si intitola “I’m a victim of revenge porn”.

La svolta arriva nel 2017 quando, dopo sette anni, una sentenza ha stabilito che questa situazione ha danneggiato la sua privacy. La ragazza ottiene il copyright del video e può così perseguire ogni sito internet che lo ha pubblicato. Dopo anni di lotte finalmente Chrissy ha vinto la causa ed è stato stabilito un risarcimento in suo favore. Questa ragazza ha fatto la storia perché è stata la prima persona a vincere una causa di revenge porn. Il suo coraggio l’ha ripagata anche se la sua vita è stata sconvolta per sempre.