La donna simbolo dell lotta contro l’hijab, il cui nome si è scoperto solo di recente, Vida Movahed, è stata scarcerata. Vida era stata arrestata un mese fa, poichè aveva sventolato il velo con cui avrebbe dovuto coprirsi i capelli. La sfida della donna, avvenuta a Teheran, aveva fatto in poche ore il giro del mondo. Il 26 gennaio è arrivato anche l’intervento di Amnesty International che ne richiedeva il rilascio, chiedendo in oltre alle autorità iraniane, di porre fine alla persecuzione delle donne che protestano pacificamente, definendo questa pratica umiliante e discriminatoria.
La donna, ha 31 anni, ed è madre di un bambino di 19 mesi, data la sua identità sconosciuta, era stata inizialmente battezzata come “La ragazza della strada della Rivoluzione”. Per lei era stata organizzata una campagna social con l’hashtag #whereisshe, al fine di fare pressione sulle autorità iraniane per sapere qualcosa sulle sorti di questa donna, ignote dal 28 dicembre.
A dare l’annuncio della sua scarcerazione è stata l’avvocatessa attivista Nasrin Sotoudeh, che si era interessata alla notizia da subito. Molti attivisti sui social esprimono gioia, le autorità iraniane non hanno ancora commentato. La fondatrice di My Stealthy Freedom (un movemento volto a rivendicare il diritto delle donne di scegliere i vestiti che ritengono, senza imposizioni da parte del governo)Masih Alinejad, ha dichiarato che Vida adesso si trova a casa sua con suo figlio, ma non “è di buon umore”.
Difatti si può festeggiare solo in parte, in quanto un’altra donna è stata arrestata poichè, come Vida, era salita su una centralina telefonica, e aveva appeso il velo sul ramo di un albero. L’identità di questa seconda ragazza è per ora ignota.