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Iran: 29 donne arrestate per aver protestato contro l’hijab obbligatorio

La polizia iraniana ha affermato di aver arrestato 29 donne che protestavano contro l’hijab obbligatorio. Secondo le fonti dell’agenzia di stampa Tasnim, vicina al governo, le detenute avevano partecipato al cosiddetto “Mercoledì bianco”. Si tratta di una campagna contro la legge che impone alle donne l’uso del velo.

Sui social media impazzano le foto e video di donne che rifiutano di indossare l’hijab. Sono scelte consapevoli e coraggiose quelle portate avanti dalle attiviste, infatti chi infrange le regole rischia una multa di 500 rias (circa 12$) e due mesi di reclusione. Eppure queste cittadine iraniane non si fanno intimidire e continuano la protesta.

My Stealthy Freedom e la rivolta delle iraniane contro l’hijab obbligatorio

A Dicembre una ragazza aveva aderito al White Wednesday e aveva sfidato il regime islamico. Si era mostrata in pubblico a Teheran con i lunghi capelli sciolti. Tra le mani aveva un bastone da cui pendeva un drappo bianco, simbolo della rivolta. Le immagini hanno fatto il giro del mondo ed in seguito è stata arrestata. E’ stata scarcerata solo qualche giorno fa, il 29 Gennaio. Il movimento contro l’imposizione dell’hijab si chiama My Stealthy Freedom ed è stato creato nel 2014 su Facebook da Masih Alinejad.

In Iran la vita dei cittadini è regolata da leggi molto severe. Dopo il 1979 il paese fu trasformato in una teocrazia islamica e alle donne fu imposto di coprirsi il capo a prescindere dalla propria religione. Negli ultimi anni però si è assistito ad un cambiamento soprattutto nelle grandi città. Spesso si vedono ragazze che coprono solo parzialmente i capelli e alcune di loro lasciano il capo scoperto mentre guidano l’auto. In questo modo sfidano il governo in quanto l’abitacolo è uno spazio privato. L’obiettivo di questo movimento è quello di eliminare l’oppressione e dare alle donne la libertà di indossare ciò che ritengono più opportuno.