L’Istat ha diffuso gli indicatori demografici del Paese, rivelando che la popolazione italiana ammonta a 60 milioni e 494mila residenti. Seppur la situazione resta piuttosto stabile siamo tuttavia in calo, essendoci quasi 100 mila persone in meno rispetto all’anno precedente. L’età media della popolazione supera i 45 anni. Rispetto a 10 anni fa, la differenza tra le varie fasce d’età più rappresentative, è aumentata.
Il 1 gennaio 2018, il 22,6% della popolazione ha età compiuta superiore o uguale ai 65 anni, il 64,1% ha età compresa tra 15 e 64 anni mentre solo il 13,4% ha meno di 15 anni. I pensionati hanno accumulato 2,4 punti percentuali in più rispetto al 2008. Le persone in fase formativa e quelle considerate in fase attiva sono scese rispettivamente di 0,7e 1,6 punti percentuali.
Le nascite sono al minimo storico con il 2% in meno rispetto al 2016. La diminuzione è costante dal 2008. Il Lazio ha raggiunto il -7,0%, qualche regione in aumento al sud, e in Piemonte, che registra un timido 0,3% in più. I decessi sono invece aumentati, se ne contano 31mila in più del 2016 (+5,1%). Il bilancio è dunque negativo (-183mila) e rappresenta un minimo storico. Aumentano le immigrazioni, pari a 337mila (+12%), diminuiscono invece le emigrazioni, 153mila (-2,6%).
Guardando alle singole aree e regioni, qualche aumento è stato registrato. Il più significativo di tutti è quello verificatosi nella provincia di Bolzano, che ha registrato il 7,1 per mille in più. Bene anche la provincia di Trento che registra il +2, per mille. Decisamente di segno opposto l’andamento in Molise, che ha registrato il -6,6 per mille. In negativo anche la Campania con il -2,1 per mille. Ma non solo il sud, anche al centro e al nord ci sono delle regioni che concludono in perdita il bilancio, come ad esempio la Toscana con lo 0,5 in meno, e anche il Veneto con lo 0,8 per mille in meno.