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Museo Egizio di Torino: Meloni chiede spiegazioni al direttore Greco

Non è ancora finita la polemica creata da Fratelli d’Italia, guidata in prima linea da Giorgia Meloni. Tutto è iniziato a gennaio di quest’anno quando la leader del partito ha mosso alcune critiche nei confronti del direttore del museo egizio di Torino. Proprio in questi giorni Christian Greco, che dirige la struttura torinese, ha deciso di rispondere alle accuse.

Giorgia Meloni si è presentata davanti al museo egizio in corrispondenza della sua campagna elettorale in vista delle prossime elezioni. Ha voluto contestare in prima persona l’iniziativa di Greco “Fortunato chi parla arabo”.

Sconti per chi parla arabo al museo egizio di Torino, questa iniziativa è già alla seconda edizione

I cittadini arabi potranno entrare al museo in due al costo di un biglietto e la promozione sarà valida fino al 31 Marzo 2018. Il direttore Christian Greco forse non si sarebbe mai immaginato di dover rispondere ad accuse di discriminazione nei confronti degli italiani, eppure ha dovuto spiegare le ragioni che lo hanno spinto a creare questa iniziativa.
Innanzitutto si tratta di un evento che dal 2016 riscuote molto successo tant’è che l’affluenza al museo egizio da parte di persone arabe è aumentata. Inoltre Torino vanta la più grande collezione dopo il Cairo e l’Italia è l’unica nazione a cui l’Egitto non ha chiesto la restituzione dei reperti storici. La leader di Fratelli d’Italia sembra ignorare che tutti gli oggetti presenti al museo non appartengano alla cultura italiana.

L’iniziativa mira ad avvicinare i cittadini egiziani che in patria non hanno potuto conoscere il proprio patrimonio artistico. Quindi non si è di fronte a un caso di razzismo nei confronti degli italiani, come vuol far credere la Meloni, anche perché ci sono molte offerte riservate a tutti i cittadini (sconti per gruppi, fasce d’età ecc.). Per esempio c’è un’iniziativa per San Valentino che prevede il pagamento di un solo biglietto per ogni coppia e se ragionassimo come la leader di FdI questa iniziativa sarebbe discriminatoria per i single di tutta Italia. Lo stesso si potrebbe dire per gli sconti riservati agli studenti o ai pensionati.

Alla polemica populista della Meloni, il direttore del museo egizio risponde con la cultura

Questa polemica di stampo populista non regge se confrontata con le spiegazioni logiche del direttore Christian Greco. Nel video diffuso in rete, il direttore spiega alla Meloni che a New York durante gli anni ’20 il Metropolitan dedicò una mostra su Leonardo Da Vinci agli italiani vittime di discriminazioni. Proprio in quegli anni i nostri connazionali venivano additati come criminali, stupratori e portatori di pulci. A questo punto la leader di destra, evidentemente a corto di argomentazioni, afferma che la promozione del museo torinese è rivolta ad una specifica religione. Immediata la smentita del direttore che le ha ricordato che lo sconto è rivolto a chi parla arabo. La religione non ha nulla a che vedere con questa iniziativa, anche perché in Egitto vivono milioni di copti (cristiani). E a chi lo accusa di finanziare la campagna pubblicitaria con i fondi pubblici ha risposto che il museo non riceve sovvenzioni.
Vittorio Sgarbi ha espresso solidarietà nei confronti del direttore. Durante un evento a Milano ha affermato che l’arte è di tutti e serve a pacificare gli animi. Inoltre secondo lui è giusto far entrare gratis al museo egizio gli arabi dato che quel patrimonio proviene proprio dalla loro terra.