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Piacenza: studente di prima media picchia l’insegnante

Ancora un altro episodio di violenza nei confronti di un insegnante. In una scuola in provincia di Piacenza un ragazzino giovanissimo ha colpito ripetutamente il braccio di un’insegnante. L’aspetto sconcertante della vicenda è che il colpevole è uno studente di prima media. La notizia è stata diffusa dal quotidiano piacentino Libertà. L’episodio di violenza risale a qualche tempo fa ma non si è fatto attendere il commento della Gilda, sindacato degli insegnanti di Piacenza e Parma. Infatti il coordinatore ha affermato che i genitori devono rispondere delle azioni dei figli, perchè il ragazzino non ha ancora compiuto 14 anni e quindi non è perseguibile penalmente.

Per la professoressa di Piacenza è stato davvero un brutto colpo. E’ stata trasportata in pronto soccorso con una prognosi di sette giorni. Il minorenne invece è stato sospeso con obbligo di frequenza, inoltre è scattata la segnalazione ai servizi sociali. Questo grave episodio di violenza ha portato la scuola a presentare denuncia per infortunio sul lavoro. La Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza inviterà l’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna insieme all’Avvocatura dello Stato di Bologna. L’obbiettivo è quello di spingerli ad agire nelle sedi giudiziarie competenti in modo da tutelare gli insegnanti.

Di recente si sono verificati diversi atti di violenza da parte di studenti nei confronti dei professori. Il caso, però, che ha creato maggiore scalpore è stato quello della prof d’italiano Franca Di Blasio. A seguito del rifiuto di uno studente di farsi interrogare, l’insegnante gli diede una nota e fu questo il motivo che scatenò la furia del 17enne. La professoressa fu accoltellata in classe e successivamente ha ricevuto la solidarietà delle istituzioni statali.  

Le violenze sui professori ormai accadono sempre più frequentemente. Verso i primi di Novembre a Mirandola un alunno lanciò in faccia ad un docente il cestino dei rifiuti. Sempre l’anno scorso, questa volta però in provincia di Treviso, un professore era stato schiaffeggiato dai genitori di uno studente solo perché lo aveva rimproverato durante una lezione. Episodio analogo è successo anche ad Avola, dove in una scuola i genitori hanno rotto la costola ad un insegnante. Emblematico anche il caso di Foggia, dove il vicepreside ha rimediato 30 giorni di prognosi dopo aver ricevuto pugni alla testa e all’addome dal genitore di un alunno.

 E’ grave che non ci sia il rispetto, sia da parte dei genitori che degli alluni, per la figura del professore che rispecchia l’autorità dello Stato. Bisognerebbe insegnare ai propri figli a prendere atto delle proprie responsabilità. Se lo studente viene sgridato per una buona ragione, bisogna che questo si domandi dove ha sbagliato e come migliorarsi invece di arrabbiarsi e far intervenire i genitori. Il rischio è che questi ragazzi crescano senza saper affrontare le difficoltà che la vita presenterà loro molto presto.