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Crollo ponte Genova, Governo attacca Autostrade: “Vergognoso pensare ai profitti”

L’annuncio del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di dare al via alla procedura di revoca per la concessione a società Autostrade, in seguito al crollo del viadotto Polcevera di Genova che, ad oggi, è costato la vita a 39 persone, ha di fatto aperto lo scontro frontale tra il Governo e l’azienda italiana.

Subito dopo le dichiarazioni del premier, la società Atlantia ha diramato un comunicato ufficiale nel quale ha fatto sapere che la presa di posizione dell’Esecutivo è giunta senza alcuna contestazione specifica e in mancanza di accertamenti sulle reali responsabilità di quanto accaduto nella città ligure. Questo comportamento potrebbe avere delle ripercussioni sugli azionisti e obbligazionisti e, per questo motivo, è stato ricordato che, in caso di ritiro della concessione, comunque ad Autostrade spetterebbe il versamento del valore residuo dell’accordo “dedotte le eventuali penali se ed in quanto applicabili”.

Queste affermazioni hanno provocato la risposta contrariata del Governo. Il primo ad intervenire è stato Matteo Salvini che, su Facebook, ha attaccato Atlantia, dicendo che nonostante sia ancora in corso una vera e propria tragedia, con un numero di vittime ancora da definire, pensa a “soldi e affari”, chiedendo di fatto ai cittadini un ulteriore esborso di denaro qualora la maggioranza decidesse di ritirarle la concessione. In un secondo momento, intervenendo direttamente da Genova, il ministro dell’Interno ha rincarato la dose, dichiarando che se fosse stato lui un amministratore di Autostrade, avrebbe immediatamente provveduto a sospendere il pagamento del pedaggio. Sulla stessa lunghezza d’onda del leader leghista anche il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, il quale al termine di un vertice tenutosi presso la Prefettura di Genova, ha definito “vergognoso pensare ancora una volta ai profitti e ai numeri in borsa”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Christian Spahr, portavoce della Commissione dell’Unione Europea, il quale ricordando una direttiva del 2008, ha evidenziato che, in merito alla “responsabilità sulla sicurezza delle infrastrutture stradali sul Trans-European transport network”, in cui rientra anche il Ponte Morandi di Genova, se l’infrastruttura è gestita da un privato, è proprio il concessionario che ha la responsabilità della manutenzione della strada.

Patrizia Gallina