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Verona, manifestazione in difesa della Legge 194: “Il corpo è mio, decido io”

Continua a far discutere la mozione 434 votata dal consiglio comunale di Verona contro l’aborto, promossa dalla Lega e sottoscritta dal sindaco Federico Sboarina, che ha trovato anche il sostegno di Carla Padovani, consigliera del Partito Democratico. Sabato 13 ottobre, proprio nella città veneta si è tenuta una manifestazione in difesa della Legge 194, che ha visto scendere in piazza migliaia di donne al grido di “Il corpo è mio, decido io”.

La protesta, alla quale ha preso parte anche il movimento “Non una di meno”, è partita dalla stazione di Porta Nuova e ha attraversato gran parte della città scaligera, giungendo fino a Santa Toscana. Tra gli slogan lanciati durante l’evento dalle partecipanti, ce n’è stato uno molto significativo che recitava: “Fuori gli obiettori dagli ospedali”. Alla manifestazione in difesa della Legge 194 ha preso parte anche Giuseppe Civati, fondatore del partito Possibile. Il politico lombardo ha dichiarato che il tentativo delle destre di limitare il diritto all’aborto troverà l’opposizione di gran parte dei cittadini italiani, chiarendo che il suo partito non farà alcun passo indietro. Anzi ha aggiunto che dovrà essere “il laboratorio dell’oscurantismo degli amici del ministro Fontana” a rivedere le proprie posizioni, optando per la piena tutela della normativa attualmente in vigore.

Le esponenti di “Non una di meno” hanno ricordato che, ogni anno, sono circa 50mila le donne che muoiono per le conseguenze legate a pratiche illegali di aborto: “i sicari sono gli obiettori, e i mandanti Stato e Chiesa”, hanno riportato in un comunicato ufficiale. Poco prima che partisse la manifestazione veronese, lo stesso gruppo ha tenuto un flash mob presso la stazione Cadorna di Milano dove, sventolando bandiere e mostrando striscioni, ha ribadito con forza: “Aborto libero, sicuro e garantito”. Inoltre l’area è stata tappezzata di alcuni manifesti ritraenti un feto accompagnato dal volto del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, con la scritta: “Il tuo cervello, a 2.346 settimane, è sviluppato solo per discriminare donne e non italiani”.

La giornata di sabato è stata decisamente “calda” in tema di interruzione di gravidanza. Infatti, oltre all’evento di Verona e a quello organizzato a Milano, sempre a Piazzale Cadorna si sono presentati degli esponenti di Forza Nuova e di alcune associazioni cattoliche che, riuniti nel comitato “No194”, hanno invocato l’indizione di un referendum per abrogare la legge sull’aborto. Il corteo – che nelle fasi iniziali era stato organizzato come manifestazione – era stato vietato dalle forze dell’ordine ma, nonostante ciò, in strada si sono presentate un centinaio di persone. Tra costoro è intervenuto anche Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova, il quale ha evidenziato che per la prima volta è stato posto il divieto ad un evento che ormai si tiene da diversi anni, segno – secondo il suo parere – di una certa “paura” da parte delle istituzioni. Il politico romano, come riportato da “Il Fatto Quotidiano”, ha anche aggiunto di attendersi dall’attuale governo una serie di proposte di legge e di fondi atti a sostenere le famiglie e a contrastare il grave calo delle nascite che da tempo sta attanagliando l’Italia.

Patrizia Gallina