In questi ultimi mesi, Genova non sta di certo attraversando un periodo positivo: dopo la tragedia del crollo del Ponte Morandi del 14 agosto e l’allerta meteo dell’ultima settimana che ha provocato danni a diverse cittadine della provincia, ora il capoluogo ligure deve fare i conti anche con la chiusura de La Rinascente, storico negozio del centro che ha chiuso i battenti dopo ben 58 anni di attività.
La dismissione dell’attività commerciale di Piccapietra è diventata tristemente ufficiale nella giornata di domenica 4 novembre, nonostante negli ultimi tempi si fosse registrato un aumento delle vendite, dovuto molto probabilmente ai grossi sconti applicati sulla merce proprio in vista di una chiusura annunciata già da tempo, e che fino all’ultimo minuto si è provato – invano – a scongiurare. Si tratta, inevitabilmente, di una decisione che va a pesare soprattutto sui dipendenti rimasti tutto ad un tratto senza lavoro: infatti, dei 55 impiegati originari, soltanto 14 hanno optato per il trasferimento in altri negozi, 4 hanno rassegnato le dimissioni, mentre i restanti 41, che avevano dato fiducia all’azienda attendendo tempi migliori, ora si ritrovano disoccupati.
Silvia Avanzino, segretaria della Fisascat Cisl ha parlato di “percorso difficile e doloroso”, attaccando soprattutto i vari dirigenti dell’azienda che, nel corso di questi mesi, non hanno mantenuto le promesse relative a fantomatici piani B oppure a nuovi acquirenti del gruppo. Infatti, il rischio chiusura per La Rinascente di Genova era ormai ben noto dal dicembre dello scorso anno quando – dopo la cessione dell’azienda ai thailandesi di Crc nel 2011 – l’amministratore delegato Pierluigi Cocchini aveva annunciato che quasi certamente il negozio avrebbe chiuso i battenti. Da quel momento era partita una vera e propria corsa contro il tempo per trovare una soluzione per tenere in vita non solo uno dei più importanti presidi commerciali della città ligure, ma anche e soprattutto per preservare quasi 60 posti di lavoro.
Qualche spiraglio si era aperto nei mesi scorsi, quando erano emerse delle indiscrezioni riguardanti una cordata straniera pronta ad acquisire l’azienda, oppure quando si erano aperte delle trattative con le istituzioni per allontanare la crisi, o ancora quando era spuntato il nome dei dirigenti dei magazzini Harrod’s di Londra. Purtroppo, però, col tempo queste si sono rivelate delle ipotesi di lavoro piuttosto fragili, compresa l’ultima voce secondo cui un gruppo cinese avrebbe potuto prendere in gestione l’intera area di 50mila metri quadrati distribuiti su tre piani su cui sorgeva La Rinascente genovese per aprire un grande centro sportivo. Adesso bisogna fare i conti con la dura realtà, e soprattutto con quelle famiglie di dipendenti che da ieri non hanno più un lavoro su cui contare.
Patrizia Gallina