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Milan: Gattuso deve vincere e convincere con la Spal per salvare la panchina

Il deludente pareggio a reti bianche in casa del Frosinone ha davvero rischiato di far saltare la panchina rossonera di Gennaro Gattuso. L’allenatore del Milan, tuttavia, è riuscito ad evitare l’esonero per il rotto della cuffia ma è fuori di dubbio che sabato 29 dicembre, nel posticipo della 19^ giornata di Serie A contro la Spal, dovrà necessariamente ottenere una vittoria per iniziare il nuovo anno ancora al timone del “Diavolo”, anche se conquistare semplicemente i 3 punti potrebbe non bastare.

Infatti la dirigenza milanista, oltre ad un successo contro i ferraresi, vorrebbe vedere una reazione di carattere e personalità da parte della squadra, a testimonianza di come il gruppo sia realmente compatto intorno al tecnico calabrese e pronto a seguire le sue indicazioni per evitare che venga rimosso dall’incarico. Dunque, se il Milan dovesse uscire vittorioso dalla sfida con la Spal ma al termine di una partita sofferta e a fronte di un’ennesima prestazione al di sotto delle aspettative, il club potrebbe comunque decidere di dare il benservito a Gattuso, puntando su un nuovo profilo tecnico in grado non solo di riportare a Milanello risultati positivi, ma anche grinta e convinzione nei propri mezzi ai giocatori. Del resto, ormai il girone d’andata del campionato volge al termine e, di conseguenza, diventa sempre più importante non perdere altri punti e ulteriore terreno dal quarto posto attualmente occupato dalla Lazio a quota 31 punti, +3 rispetto a Higuain e compagni.

Se la situazione dovesse precipitare, con la società costretta ad esonerare Gattuso, ci si troverebbe di fronte a un bivio: puntare sul classico traghettatore che dovrebbe puntare a conquistare la qualificazione in Champions League, oppure andare immediatamente su un grande nome di caratura internazionale. Manco a dirlo, questa seconda soluzione è quella più difficile da concretizzare, perché un tecnico di grande livello difficilmente accetterebbe di subentrare a campionato in corso, guidando un organico in grossa difficoltà (soprattutto psicologica), preferendo magari attendere l’inizio della nuova stagione quando potrebbe organizzare le strategie di mercato insieme alla dirigenza e plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza. Ad ogni modo, il sogno di Elliott resta Antonio Conte, e non si esclude che il Milan possa provare in tutti i modi a convincere l’ex Chelsea ad accettare la panchina rossonera fin da gennaio.

Invece, per quanto riguarda la sostituzione temporanea, ovvero un allenatore che accetti di guidare la squadra fino a giugno, provando ad andare all’assalto del quarto posto, ad oggi sembra in vantaggio Roberto Donadoni, attualmente fermo dopo la conclusione del suo rapporto con il Bologna e potenzialmente pronto a rimettersi in gioco fin da subito. Alle sue spalle ci sarebbero Jardim e Wenger, ma pare che i dirigenti rossoneri stiano valutando anche la candidatura di Paulo Sousa che, dopo essere stato esonerato dai cinesi del Tianjin Quanjian, sarebbe lieto di rientrare in Italia e di misurarsi nuovamente con la Serie A in veste di allenatore, come ha già fatto con buoni risultati quando ha guidato la Fiorentina dal 2015 al 2017. Da non scartare a priori un’eventuale soluzione interna, con Leonardo che andrebbe a svestire i panni del dirigente almeno fino al termine della stagione 2018-2019, permettendo al contempo alla proprietà di non mettere sotto contratto un altro allenatore, andando così incontro ad un cospicuo risparmio per il bilancio. L’attuale direttore dell’area tecnico-sportiva del Milan, però, pare non sia così convinto di tornare a lavorare come allenatore dopo le esperienze del passato.

Intanto Gattuso – come di consueto – non si tira indietro di fronte alle difficoltà e ha rilasciato alcune dichiarazioni a Milan Tv nelle quali ha lanciato un monito a tutto l’ambiente rossonero, dicendo di vedere “troppo pessimismo” intorno alla squadra. L’ex allenatore del Pisa, infatti, ha riconosciuto che finora i suoi ragazzi non sono riusciti a fare quel salto di qualità richiesto da società e tifosi, ma allo stesso tempo ha anche sottolineato di non gradire l’eccessiva negatività che aleggia nei dintorni di Milanello. Toccherà indubbiamente a lui, a partire dalla sfida con la Spal, scacciare queste nubi di pessimismo, riportando la formazione milanese a quella vittoria che manca dal 2 dicembre contro il Parma e inculcando nei suoi calciatori quel carattere e quella grinta che l’hanno sempre contraddistinto sia da giocatore che da allenatore.

Patrizia Gallina