Game Over per Rape Day. Il videogioco per Personal Computer che consentiva ai suoi utenti di commettere violenza sessuale e di uccidere le donne è stato bloccato e sospeso dalla piattaforma Steam che avrebbe dovuto lanciarlo ufficialmente a partire dal mese di aprile. La decisione è stata presa dopo le vibrate proteste del popolo del web per i contenuti cruenti e scioccanti del prodotto.
Dunque, l’anteprima del videogame è rimasta online e a disposizione dei giocatori per appena tre settimane: probabilmente anche troppe per un progetto che istigava ad avere comportamenti estremamente violenti, in particolare contro il genere femminile. Nel descrivere la sua “creatura”, lo sviluppatore Desk Plant aveva affermato che il gioco era rivolto soprattutto al 4% della popolazione mondiale dei sociopatici: “Contenti di interpretare un minaccioso assassino seriale durante un’apocalisse zombie”.
Rape Day è finito sul banco degli imputati in particolar modo perché, durante le varie fasi della storia, era apertamente consentito di adescare, molestare, violentare e poi togliere la vita alle donne. Nella descrizione del videogame, inoltre, si spiegava che, essendo ambientato in una realtà priva di leggi, gli zombie si potevano divertire a dilaniare e a consumare la carne delle donne dopo aver abusato di loro: “Tu sei lo stupratore più pericoloso della città”, concludeva il testo. Dopo aver visto alcune immagini del prodotto videoludico, diversi internauti avevano provveduto a condividerne gli screenshot soprattutto su Twitter, mostrando sequenze in cui degli uomini senza scrupoli si preparavano ad abusare a loro piacimento di ragazze indifese.
Si trattava di una storia interattiva costituita da più di 500 immagini e da circa 700 parole nelle quali campeggiavano termini ed espressioni quali: violenza, linguaggio osceno, violenza sessuale, incesto e necrofilia. Dopo le dure critiche e gli appelli degli utenti dei social network affinché si prendessero provvedimenti, in questi giorni Rape Day è stato rimosso dalla piattaforma Steam, non risultando più disponibile al download. Una vicenda simile si era già verificata in precedenza con Active Shooter, simulatore di carneficine scolastiche introdotto sul mercato a pochi mesi di distanza dalla terribile sparatoria in Florida durante la quale persero la vita 17 persone innocenti.
Patrizia Gallina