L’assurda vicenda si è svolta a Bernareggio, in provincia di Brianza. Un ragazzo egiziano di 27 anni per due anni ha segregato in casa la moglie italiana di 43 anni, picchiandola e minacciandola di morte. Il motivo? La donna era incinta ma ha avuto un aborto spontaneo, il marito l’ha ritenuta colpevole della triste vicenda.
La vittima poteva uscire di casa solamente per recarsi a lavoro, dopodiché non poteva avere contatti con amici e conoscenti. La 43enne non poteva nemmeno utilizzare liberamente il suo telefono senza il consenso del marito. Il 27enne più volte ha picchiato la moglie, quando lei provava a farlo ragionare lui la minacciava di morte. Per due anni l’ha fatta vivere nella paura, tantissime erano le pressioni psicologiche nei confronti della donna per punirla dopo che aveva perso il loro bambino. In più occasioni l’uomo ha minacciato di uccidere non solo la moglie ma anche la sua famiglia.
Pochi mesi fa la 43enne ha scoperto che il marito si scambiava dei messaggi con un’altra donna. Quando ha provato a chiedere spiegazioni lui l’ha riempita di calci e pugni. L’ultimo episodio di violenza è avvenuto a Bernareggio ad aprile, la donna si è rifiutata di dare il suo telefono al marito, lui le ha messo le mani al collo con l’intenzione di strangolarla. Stanca di subire ancora maltrattamenti dal 27enne, la donna si è rivolta ai carabinieri. A seguito delle dovute indagini, il Tribunale di Monza ha emesso nei confronti dell’uomo il divieto di avvicinamento alla donna e di allontanamento dalla casa familiare.