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Bernie Madoff, morto in carcere il re delle truffe

Bernie Madoff, ex Presidente del Nasdaq e architetto di una delle maggiori truffe della storia, è morto in carcere all’età di 82 anni.
Lo riportano i media americani, secondo i quali Madoff sarebbe morto per cause naturali.
Madoff stava scontando una condanna a 150 anni di carcere nella prigione federale di Butner, in North Carolina.


Nel 2009 si dichiarò colpevole di una frode che ha colpito fino a 37.000 persone in 136 paesi nell’arco di quattro decenni, fino alla fine del 2008.
Tra le sue vittime anche personaggi famosi come il registra Steven Spielberg, l’attore Kevin Bacon e il premio Nobel per la pace Elie Weisel.

Bernie Madoff e la truffa da 65 miliardi

La truffa di Madoff, definita la più grande della storia, avrebbe reso fino a 65 miliardi di dollari.
Soldi “rubati” con vittime eccellenti, tra cui enti di beneficenza, e umiliando le autorità di vigilanza finanziaria americane. Proprio i suoi ricchi clienti di Palm Beach lo descrivevano come ”l’ebreo affidabile come un buono del Tesoro”.
Madoff la fece franca per anni con lo schema Ponzi portato avanti per decenni: la crisi innescata dai subprime nel 2006 lo ha però fermato, facendolo finire dietro le sbarre.

Nel febbraio dello scorso anno, Madoff ha presentato una richiesta di scarcerazione per motivi di salute: secondo i documenti presentati all’epoca, avrebbe avuto meno di 18 mesi di vita per via di una grave patologia ai reni, entrata nella sua fase finale, e per l’impossibilità di essere sottoposto a un trapianto per la sua età avanzata e le precarie condizioni di salute.

Il figlio morto suicida per la vergogna

La crisi di Wall Street piegò lo schema quasi perfetto adottato da Madoff, costretto a confessare ai figli che la fortuna della società era falsa.
La sua famiglia durante tutto il processo era rimasta nell’ombra, soprattutto i figli, mentre la moglie Ruth fu bersaglio di paparazzi e indiscrezioni, soprattutto legate al ridimensionamento del suo stile di vita.
La vergogna però portò il figlio Mark al suicidio circa un paio d’anni dopo.