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Strage di Rivarolo, le parole dell’assassino contro i vicini di casa

Un delitto durato diverse ore quello consumatosi lo scorso fine settimana nel Canavese. Il protagonista della strage di Rivarolo, Renzo Tarabella, avrebbe commesso il doppio duplice omicidio in due momenti diversi della giornata. È quanto emerge dalle prime indagini sul massacro dopo le autopsie svolte sui quattro corpi. Ma la dinamica è ancora tutta da confermare.

Strage di Rivarolo, le prime ipotesi degli inquirenti

Secondo una prima ricostruzione, il pensionato 83enne avrebbe prima rivolto la pistola contro il figlio Wilson, disabile. Poi è stata la volta della moglie Maria Grazia Valovatto, di 79 anni. Entrambi sono stati uccisi nella mattinata di sabato e fatale per i due si è rivelato un colpo alla testa.
Successivamente, dopo aver trascorso diverse ore a vegliare i corpi dei due familiari, ha deciso di portare a termine la sua strage, colpendo anche i due vicini di casa. Le vittime, Osvaldo Dighera e Liliana Heidempergher, sarebbero stati uccisi nel tardo pomeriggio.

Tutte le ipotesi sono ancora al vaglio degli inquirenti che stanno cercando di capire se si è trattato o meno di semplice follia o di un omicidio premeditato. I bigliettini pieni di rancore nei confronti dei due coniugi fanno sicuramente pensare che siano stati scritti nelle lunghe ore tra un delitto e l’altro, ma non è ancora chiara la dinamica della strage.

Le parole scritte dall’assassino contro i vicini di casa

Hanno insultato mio figlio già morto“, ha scritto Renzo Tarabella su un foglio ritrovato sopra un mobile della cucina del suo appartamento di Rivarolo, il paese in provincia di Torino in cui si è compiuta la strage.
Poco prima dell’arrivo dei carabinieri, il pensionato aveva provato a togliersi la vita puntando la sua pistola alla testa. I tempestivi soccorsi, però, non gli hanno permesso di portare a termine anche l’ultimo atto.
Il protagonista della vicenda è, ancora oggi, ricoverato all’ospedale San Giovanni Bosco del capoluogo piemontese, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Nel frattempo, il gip di Ivrea Ombretta Vanini ha convalidato il suo arresto con l’accusa di omicidio plurimo aggravato. Si attende il suo risveglio per ricostruire quanto realmente accaduto lo scorso sabato.