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Daniela Molinari: la madre biologica accetta il prelievo di sangue

La madre biologica di Daniela Molinari ha deciso di sottoporsi all’esame che potrebbe permettere alla figlia di trovare una cura per la sua malattia oncologica.
Per convincere l’anziana madre, che l’aveva abbandonata alla nascita, Daniela ha scritto lettere, partecipato a trasmissioni tv e interessato il Tribunale dei Minori di Milano.
La donna si è convinta dopo diversi colloqui con gli psicologi del Tribunale che le hanno garantito il rispetto assoluto dell’anonimato.
Daniela ha ora una nuova speranza.

La storia di Daniela Molinari

Daniela Molinari, nata nel 1973, era stata lasciata alle suore dell’orfanotrofio di Rebbio a Como, e in seguito, una famiglia milanese l’aveva adottata.
La donna si era messa alla ricerca della madre biologica una volta scoperto che era malata di tumore, per effettuare la mappatura genetica.

La donna aveva più volte ribadito che la sua richiesta non era di conoscere la madre né di chiederle nulla ma soltanto di ricevere quel semplice aiuto.
Davanti all’iniziale rifiuto di quella madre, Daniela Molinari era rimasta basita, descrivendo la risposta della donna come “una sentenza di morte” e sperando in un suo ripensamento, che finalmente è arrivato.

L’appello alla madre biologica

Mi chiedo come tu ti addormenti la sera.
Come fai a vivere sapendo che hai negato senza possibilità di ripensamento la cosa che ti è stata chiesta.
Un prelievo di sangue in totale anonimato organizzato secondo le tue regole e la tua volontà, che non andrebbe a cambiare nulla della tua situazione di vita attuale.
Nessuno saprebbe. A me, invece, consentirebbe di far crescere la mia bambina che ha solo nove anni e ha il diritto di avere al proprio fianco la sua mamma”.
Queste le parole scritte da Daniela in una lettera.
Da quando ero bambina – aveva continuato la donna – ti ho sempre difesa dicendo che ti ero comunque grata perché avevi fatto la scelta di donarmi la vita. Ma ora mi hai spiazzata emotivamente, mi stai togliendo consapevolmente e lucidamente la stessa vita che avevi allora deciso di donarmi. Spero ancora che tu possa ripensare alla tua decisione, il Tribunale è pronto comunque in caso ad aiutarti“.