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Tragedia funivia Mottarone, la storia del piccolo Eitan e le parole della zia

La tragedia della funivia Mottarone ha coinvolto cinque famiglie e una di queste è quella del piccolo Eitan Moshe Biran. A soli 5 anni si è improvvisamente ritrovato orfano, dopo la morte dei genitori – Amit Biran e Tal Peleg -, mentre lotta per la vita all’ospedale di Torino. Il bambino è l’unico sopravvissuto dell’incidente avvenuto domenica scorsa a Stresa e che è costata la vita a 14 persone.

Tragedia funivia Mottarone: il racconto della zia di Eitan

Il suo futuro, adesso, sarà insieme agli zii e ai nonni paterni, che si trovano al nosocomio della città piemontese. La sorella del padre, Aya, intervistata da Il Corriere della Sera, racconta così gli attimi prima della tragica notizia. “Su WhatsApp continuavano a scrivermi ‘mi dispiace’, ma io non avevo sentito nulla della funivia, non avevo idea di cosa stesse capitando. All’inizio ho pensato che fosse caduto un altro missile in Israele. Che magari fosse morto qualcuno che io conosco“, ha dichiarato al quotidiano. “Poi, per sicurezza, ho chiamato mio fratello e non ho avuto risposta e lo stesso è successo con mia cognata. A quel punto ho capito che c’era qualcosa che non andava. Ho chiamato i miei contatti, mi hanno informata, ma la conferma dalle autorità italiane è arrivata solo dopo due ore. In un attimo mi sono resa conto della tragedia. Ho perso mio fratello Amit, mia cognata Tal e Tom, un bambino dolcissimo che aveva solo due anni“, ha poi concluso la donna.

Gli altri componenti della famiglia

Oltre ai genitori del piccolo Eitan, su quella funivia c’erano il fratellino Tom e i bisnonni venuti da Israele per trascorrere alcuni giorni lontani dalla difficile situazione che sta vivendo il loro Paese. “In quella lista c’erano anche i nonni di Tal, due persone anziane che, dopo il vaccino, avevano deciso di venire in Italia a trovare i loro nipoti. Erano due pensionati, con i missili in Israele non pensavano certo che in Italia potesse succedere qualcosa del genere. È assurdo che allontanandosi da una guerra possa capitare una cosa del genere“, ha detto Aya raccontando la loro storia. Lei che vive alle porte di Pavia insieme al marito e, non appena è venuta a conoscenza di quanto accaduto, è corsa a Torino per stare al fianco del nipote.

Le condizioni di Eitan

“Con un trauma cranico è tutto più complicato e i colleghi non sanno ancora come evolverà, ma è normale che sia così. Ce lo hanno fatto vedere, ma solo da lontano“, ha detto sulle condizioni di Eitan che, nelle prossime ore, verrà risvegliato dai medici. Nonostante le fratture riportate dal piccolo, gli stessi si dicono fiduciosi, anche se il recupero sarà lungo. Secondo le prime ricostruzioni, infatti, sono state proprio le braccia del padre Amit a proteggere il bambino durante la caduta improvvisa della cabina.