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Zona bianca, da oggi cambiano le regole per altre 5 regioni

L’Italia si appresta a diventare, sempre di più, zona bianca e, a partire da oggi, cambiano le regole. Come annunciato lo scorso venerdì, altre 5 regioni hanno raggiunto la fascia di rischio più basso, eliminando alcune restrizioni essenziali. Altre regioni, invece rimarranno in zona gialla fino a che i dati del monitoraggio non consentiranno il passaggio nella fascia di rischio più bassa.

Le regioni che passano in zona bianca da oggi: come cambiano le regole

Si tratta di Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Puglia e provincia autonoma di Trento che, come da ordinanza firmata dal ministro Roberto Speranza, passano in zona bianca. Aumenta, dunque, il numero di cittadini che, a partire da oggi, potranno ricominciare a vivere una quotidianità quasi normale. Infatti, nelle regioni sopra citate viene abolito definitivamente il coprifuoco. In questo modo, le forze dell’ordine sono chiamate a effettuare maggiori controlli per evitare assembramenti nelle ore serali. Infatti, senza restrizioni anti-Covid, il rischio è ancora più alto soprattutto perché bar e ristoranti potranno rimanere aperti senza limiti di orario. Cambiano anche le regole per quanto riguarda il numero di persone ammesse ai tavoli, offrendo una maggiore libertà ai clienti. Importante, però, sarà mantenere il distanziamento tra gli stessi, oltre alla continua santificazione nei ricambi.

Cosa cambia nel Paese

Sempre in zona bianca riaprono anche diverse attività come i parchi divertimenti, i parchi a tema e i centri termali. Stessa cosa per quanto riguarda le piscine al chiuso, mentre ripartono fiere e congressi il cui avvio era previsto per il prossimo luglio. Un ritorno alla normalità che, entro fine mese, dovrebbe riguarda il Paese intero. Infatti, la prossima settimana sarà la volta di altre regioni e il passaggio definitivo si concluderà il 28 con la Valle d’Aosta. La situazione contagi migliora di giorno in giorno, grazie soprattutto all’avanzamento della campagna vaccinale. Nonostante il piccolo stop dovuto alla somministrazione di AstraZeneca per gli under 60, le regioni hanno trovato l’accordo per proseguire sulla stessa strada per raggiungere, quanto prima, l’immunità di gregge.

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