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Santa Maria Capua Vetere, carcere: le immagini shock dei pestaggi

Un video shock è la prova dell’accusa.
Nelle sequenze riprese dalle telecamere di sorveglianza le scene del 6 aprile 2020 inchiodano gli agenti penitenziari del carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Un pestaggio durato quattro ore con alcuni momenti che hanno fatto firmare misure cautelari per 52 tra dirigenti e agenti della casa circondariale del Casertano.

Santa Maria Capua Vetere: ecco cosa mostrano le immagini

Le riprese risalgono alle ore pomeridiane del 6 aprile 2020 quando, dopo le proteste dei detenuti avviene un raid punitivo, definito dai responsabili del carcere e annunciato ai detenuti come una “perquisizione generale straordinaria“.
Nel video c’è una sala piena di sedie dove due agenti con casco e scudo e manganello fanno camminare davanti a sè in ginocchio un detenuto sul pavimento.
Un altro, seduto a terra e appoggiato al muro, viene avvicinato da un agente con il casco che lo prende a manganellate.
Un’altra guardia trascina un detenuto incappucciato e gli dà dei calci nell’addome e nel sedere.
Un altro ancora colpito da una violenta manganellata sulle gambe.

Scene simili a una mattanza

I detenuti vengono fatti sfilare uno dopo l’altro tra gli agenti e a ogni passaggio vengono picchiati.
I colpi vengono inferti anche con le mani coperte da guanti.
Si vedono anche i detenuti presi di mira coprirsi il volto per non essere colpiti.
Tutti gli agenti distribuiscono colpi e quasi tutti indossano le mascherine.
Viene poi inquadrato un altro detenuto che viene spinto sulla sedia a rotelle da una guardia con casco e scudo che non risparmia colpi di manganello addosso.
Dopo l’invalido escono altri quattro detenuti che vengono tutti colpiti alla testa da una guardia con i capelli bianchi e da altri colleghi.
Ognuno che esce dopo il portatore di handicap dalla stanza riceverà questo tipo di trattamento.
Nessuno si ribella.
Quasi tutti si fanno schermo con le mani e camminano con la testa abbassata.

La protesta dei detenuti

La protesta è scoppiata dopo la notizia di un caso di positività al Covid-19 tra le mura dell’istituto.
Nel 2020, durante il lockdown, furono numerose le carceri italiane dove si registrarono rivolte e proteste.
Il provvedimento di giugno 2020 sollevò polemiche per la modalità d’esecuzione, tanto che alcuni agenti penitenziari salirono sui tetti del carcere per protestare.

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