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Green pass obbligatorio, atteso per domani il nuovo decreto: le richieste delle Regioni

Il nuovo decreto sull’uso del Green pass che verrà reso obbligatorio per alcune attività è atteso per domani. Il governo, infatti, deciderà in quali occasioni sarà necessario mostrare la certificazione verde rilasciata solo ai vaccinati, ai guariti dal Covid o a chi dimostrerà di avere un tampone negativo, effettuato nelle 48 ore precedenti.

Le richieste delle Regioni al governo

La situazione, al momento, è ancora tutta in divenire con le Regioni che ieri si sono riunite per decidere le prossime mosse da presentare al governo. In particolare, le nuove misure dovranno evitare il passaggio da zona bianca a zona gialla di alcune di esse. Secondo i vecchi parametri, infatti, bastava avere 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Il Lazio rientrerebbe in questa categoria, ma con i cambi previsti nelle prossime ore, la suddivisione dovrebbe rimanere invariata. In particolare, le Regioni chiedono che venga presa in considerazione l’occupazione dei posti letto in ospedale. La percentuale proposta dal governo è quella del 5% per le terapie intensive e del 10% per i reparti ordinari. L’assemblea, però, riunita ieri, vorrebbe portare le percentuali rispettivamente al 20 e al 30%. Questo per dare la possibilità a tutto il Paese di rimanere in zona bianca, facilitando l’apertura delle attività.

Green pass obbligatorio: ecco le prime ipotesi

Il Green pass, come già dichiarato nei giorni scorsi, potrebbe diventare obbligatorio per cinema, teatri, attività sportive e mezzi a lunga percorrenza come treni o aerei. Resta ancora il nodo dei ristoranti al chiuso, dove potrebbe bastare una sola dose. L’intenzione è quella di incentivare la campagna di vaccinazione, che procede ancora a rilento in tutta Italia. Intanto, per le scuole si pensa già a un obbligo vaccinale per tutto il personale e la stessa cosa potrebbe riguardare anche i luoghi di lavoro. Come per i sanitari, i contrari potrebbero andare incontro a una possibile sospensione. Ipotesi che, però, attendono ancora conferme.