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Coronavirus, allarme bambini: aumentano i ricoveri

La pandemia di Coronavirus non si riesce a placare e l’emergenza non è finita.
A destare preoccupazione l’aumento di casi, da luglio, di bambini tra i 3 e i 12 anni affetti da Covid19, con 10 vittime tra gli under 12.
Sempre a luglio si è registrato un aumento in percentuale dei casi nelle fasce di età più giovani (3, 5, 6-11 anni) a discapito delle fasce 12-15 e 16-19.
Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano, sottolinea che “La disposizione formale di Fda ed Ema, è di consolidare anche i dati, ampliando il campione. I numeri, infatti, sono interessanti. Sicuramente è un primo campione non grossissimo ma direi significativo“.

Coronavirus: la preoccupazione degli esperti

Franco Locatelli, coordinatore del CTS e pediatra, si è sempre dimostrato favorevole al vaccino in età pediatrica.
Guido Rasi, consulente del Commissario per l’emergenza Figliuolo, ribadisce che: “I bambini devono essere vaccinati per loro stessi, perché cominciano a esserci casi preoccupanti, c’è una fascia molto vulnerabile che va dai 3 agli 11 anni. Che è normale, è l’età in cui hanno bisogno di fare esperienza immunitaria ma quella del Covid potrebbe essere molto dannosa“.
Francesco Vaia, direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma avverte: “Non sempre ciò che si legge nei comunicati stampa delle aziende corrisponde a studi severi e condivisi dalla comunità scientifica”.
“Eviterei in assenza di un parere autorevole delle Agenzie regolatorie di intervenire da subito su una fascia di popolazione così sensibile”.

Padova: un neonato in terapia intensiva positivo al Covid

Un bambino di Padova, nato da 15 giorni da una donna non vaccinata, si trova in condizioni gravissime nel reparto di Terapia Intensiva Pediatrica del Policlinico della città.
Dopo la nascita e le dimissioni dall’ospedale, il bambino si è ammalato, vedendo precipitare le condizioni di salute in modo drastico.
Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si è espresso sulla questione: “Inizialmente l’indicazione alle gestanti era quella di attendere prima di fare la vaccinazione“.
Purtroppo, dopo, si è visto che parecchie gestanti hanno avuto qualche guaio. Adesso i medici stanno spingendo per la vaccinazione anche delle donne in gravidanza“.

Zaia ha inoltre indicato i numeri dei casi: l’80 per cento dei ricoveri in terapia intensiva riguarda persone non vaccinate, il 70 per cento in area non critica.
I sanitari non possono sbilanciarsi sul decorso del ricovero e dall’ospedale non filtrano altre informazioni.