Continuano, dopo 14 anni, le indagini sulla scomparsa della piccola Maddie McCann, sparita il 3 maggio 2007 mentre era in vacanza con la famiglia a Praia da Luz, in Portogallo.
Brueckner viveva in un camper vicino a Praia da Luz quando Madeleine è scomparsa.
La polizia tedesca e britannica è venuta a conoscenza di lui come potenziale sospetto nel 2017, ma ha reso pubbliche le informazioni solo a giugno 2020.
Gli investigatori hanno rivelato che la notte in cui Madeleine è scomparsa, il suo cellulare è stato individuato vicino al resort dove si trovava la famiglia McCann.
Il suo nome sarebbe finito anche dentro alcune inchieste sulla scomparsa di altri bambini, oltre a Madeleine.
Maddie McCann: Brueckner incriminato entro Natale
Il 43enne Christian Brueckner, già detenuto e condannato per stupro ai danni di una donna di 72 anni, per spaccio di droga e accusato di abusi sessuali e atti di pedofilia, potrebbe essere incriminato entro Natale per l’omicidio di Maddie.
A diffondere la notizia il The Sun che da anni segue il caso.
Gli investigatori non hanno più dubbi sulla sua colpevolezza, così come il Procuratore tedesco, Hans Christian Walters, che ha detto: “Abbiamo prove concrete contro il sospettato. Le investigazioni stanno procedendo nella giusta direzione e speriamo di avere aggiornamenti al più presto”.
“Le prove sono valide e lo pongono nell’area in cui Madleine è scomparsa. È una questione di tempo, speriamo di avere materiale sufficiente per l’incriminazione sul caso di Maddie e su altri“, riferisce un’altra fonte.
Un agente ha confermato le indiscrezioni: “La Germania sta costruendo un caso forte e tutti i pezzi si stanno unendo“.
La lettera di Brueckner
Qualche mese fa Christian Brueckner ha rotto il silenzio tramite una lettera inviata al tabloid tedesco Bild in cui definisce l’indagine uno “scandalo“, proclamando la sua innocenza.
Secondo Brueckner i pm avrebbero “perseguitato una persona innocente“, definendo i giudici “inadatti alla carica e portano vergogna al sistema legale tedesco facendo dichiarazioni contro di lui senza mai portare prove“.
La lettera è accompagnata da uno strano disegno di due pubblici ministeri che ordinavano “filet forensics” in un ristorante: uno che dice: “Prenderò il filetto alla forense” e l’altro che risponde: «Buonissimo, anche io“.
Il disegno potrebbe riferirsi al fatto che gli investigatori hanno precedentemente ammesso di non avere prove forensi nel caso.