Il “macellaio di Gwangju” Chun Doo-hwan, presidente che governò la Corea del Sud negli anni ’80, si è spento oggi, 23 novembre 2021, alle 8:40 nella sua casa di Seul.
Aveva 90 anni ed era malato da tempo.
In base alle notizie diffuse dal New York Times, la conferma della morte arriva dall’agenzia di polizia nazionale della Corea del Sud.
Chi era Chun Doo-hwan?
Chun Doo-hwan salì al potere nel 1979 con un colpo di stato, dopo l’assassinio di Park Chung-hee, a sua volta andato al potere con un colpo di stato.
Governò il paese come un dittatore, usando la violenza e reprimendo ogni tipo di opposizioni e dissensi.
Rimane una delle figure più detestate del Paese.
Dopo la salita la governo, Chun Doo-hwan decise di chiudere tutte le università e il Parlamento, inoltre, decise di reprime con violenza le grandi proteste per la democrazia che seguirono al colpo di stato.
Un leader violento della Corea del Sud
Responsabile di aver imprigionato decine di migliaia di studenti, è anche accusato di aver ucciso 200 persone durante le proteste.
Ha fatto anche arrestare alcuni oppositori politici, come Kim Dae-jung, successivamente liberato, divenne Presidente e vinse il Premio Nobel per la Pace nel 2000.
Chun Doo-hwan è anche conosciuto per il programma di “Purificazione sociale”, con il quale ha rinchiuso molte persone in diverse caserme, attuando violenze di vario tipo e provocando la morte di oltre un centinaio di esse.
Dopo aver perso le elezioni nel 1987, è stato condannato a morte nel 1996, per poi ricevere la grazia da Kim Dae-jung.
Durante il suo governo, l’economia sudcoreana ha raggiunto grandi livelli di crescita ma Chun Dopo-hwan ha sempre rappresentato una figura impopolare.
Fermamente convinto delle sue azioni, non si è mai pentito della violenza usata durante il regime. Solo un mese fa la morte di Roh Tae-Woo, presidente della Corea del Sud dal 1988 al 1993.