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Rudy Guede libero. Il commento di Raffaele Sollecito:” Per colpa sua ho rischiato 30 anni di carcere”

“Io sono assolutamente convinto della sua colpevolezza. Ribadisco tutte le volte che non è una sentenza in concorso, in quanto lui dalla Cassazione ha fatto un processo a parte. Ci sarebbe molto da discutere su questo perché è molto strano che abbiamo fatto due processi separati. Purtroppo a lui è stato accettato un rito abbreviato da parte dei giudici, noi abbiamo fatto un rito ordinario, lui abbreviato. Lui ha avuto una sentenza definitiva come unico responsabile, il concorso era da verificare”. Con queste parole Raffaele Sollecito ha commentato il rilascio di Rudy Guede.

I due giovani sono tristemente noti per il caso di Meredith Kercher, la studentessa uccisa a Perugia nella notte fra il 1 e il 2 novembre 2007. Per l’ivoriano, condannato a 16 anni di carcere, il fine pena era previsto il prossimo 4 gennaio, ma è stata accolta l’istanza mossa dai servizi sociali ai quali era stato affidato. Guede, ad oggi, rimane rimane l’unico indagato per l’omicidio. Ai tempi della tragedia, però, vennero coinvolti anche altri tre ragazzi : Amanda Knox – coinquilina della vittima – il suo ragazzo – Sollecito -,  e Patrick Lumumba, proprietario del pub dove Meredith lavorava. Alla fine del processo, dall’iter complesso e travagliato, uscirono tutti assolti.  Sollecito, però, prima scontò 4 anni di carcere. Da qui l’amarezza e la frustrazione nelle parole di commento al rilascio di Guede. E la sua assoluta convinzione della sua colpevolezza, considerando anche che lui e Amanda si sono sempre dichiarati estranei alla vicenda: “Io sono convinto per dei semplici fatti logici, nel senso che nella stanza del crimine le tracce sono soltanto sue. Gli unici che purtroppo hanno fatto casini sono gli inquirenti che hanno fatto molti errori (…) Io ho rischiato di farmi trent’anni di carcere per colpa sua” ha infatti dichiarato a Radio 105.

Sollecito ha poi dichiarato di non conoscere Guede, mentre è rimasto in contatto con Amanda, con la quale però si scambia messaggi saltuariamente. Ed anche la ragazza ha commentato duramente il rilascio di quello che rimane l’unico indagato: “Guede – possiede un enorme potere di guarire le ferite degli altri danneggiati dalle sue azioni. Può dire la verità, assumersi la responsabilità e smetterla di incolparmi per lo stupro e l’omicidio di Meredith Kercher, che moltissime prove dimostrano ha commesso da solo. Se solo mostrasse vero rimorso  gli augurerei ogni bene. Le persone cambiano, Rudy è cambiato? Dicono che la verità rende liberi, oggi lui è libero ma deve ancora dire la verità”. Amanda ha poi aggiunto che la confessione di Guede sarebbe l’unico modo per riabilitare la sua reputazione e quella del suo ex fidanzato.

Da parte sua, Guede vorrebbe invece solamente essere dimenticato. Claudio Mariani, professore del centro studi criminologici di Viterbo ha seguito il ragazzo in tutto il suo processo riabilitativo, e ha posto quella che si spera sarà la parola fine di questa vicenda: “Su ogni storia prima o poi dovrebbe calare il sipario. Rudy la mattina alle 8 prende servizio come volontario alla mensa della Caritas e il pomeriggio lavora nella biblioteca del nostro centro studi per mantenersi. Non c’è più altro da aggiungere a questa storia eccetto il fatto che la vita di una giovane ragazza inglese è stata stroncata e dalla sua famiglia abbiamo potuto imparare la grande dignità e il valore del silenzio. Anche per questo oggi Rudy vorrebbe continuare a adoperarsi per il prossimo, lavorare e soprattutto rimanere in silenzio”.

Ad avvalorare le parole del professore sono intervenute anche le parole della giornalista Franca Leosini, che concorda nel ritenere il ragazzo pronto a reinserirsi nella società.

Fonte: Today