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Torturatore del regime di Pinochet torna in Germania: richiesta di estradizione arrivata in ritardo

Rehinard Doring Falkenberg, 76 anni e residente nella Renania Settentrionale, fu uno dei torturatori del regime di Pinochet, attualmente considerato fra i più pericolosi ricercati dall’Interpool. Sorpreso in vacanza a Lucca, era stato trattenuto in attesa dell’estradizione. Ma la richiesta sarebbe giunta troppo tardi. E così, al secondo mese di detenzione, Falkenberg è tornato libero. Su Falkenberg pesano le accuse di sparizione e sequestro di numerosi militanti e studenti durante il regime dittatoriale di Pinochet, fra cui il fotografo italo-cileno Juan Maino, scomparso a soli 27 anni.

Il 18 novembre i giudici della Corte d’Appello di Firenze avevano sostituito – a causa di problemi di salute dell’uomo – la pena carceraria con l’obbligo di presentarsi ogni giorni presso la questura di Lucca. Nello stesso provvedimento i giudici avevano anche disposto come termine ultimo per la richiesta di estradizione il 22 novembre, altrimenti la misura cautelare avrebbe perso di efficacia. Per questo cavillo burocratico, il tedesco è quindi stato scarcerato. Quando è poi stata notificato una nuova misura, Doring aveva già fatto ritorno in patria. Secondo i legali di Maino, però, la richiesta di estradizione era stata depositata presso il ministero di Giustizia Italiano già il 19 novembre.

Doring era fuggito dal Cile nel 2005, durante il processo per crimini contro l’umanità nel quale era citato come uno dei leader di Colonia Dignidad, un borgo lager sulle Ande, oggi convertito in un’azienda agricola e in un villaggio turistico. Durante il regime di Pinochet la Colonia divenne una prigione per oppositori politici del regime. Per sedici anni l’uomo è sparito nel nulla. Per poi ricomparire in Toscana, a Forte dei Marmi, dove è arrivato in vacanza con un pullman di pensionati. Da un controllo sulle schede di prenotazione dell’albergo, è spuntato il nome di un nome ricercato dall’Interpool, contro il quale è stato emesso immediatamente un mandato di cattura.

Margarita Romero, portavoce dell’associazione in memoria delle vittime di Colonia Dignidad, commenta con rabbia ed indignazione quanto avvenuto: “Il criminale Doring, responsabile della scomparsa di centinaia di persone, elude nuovamente la giustizia. Ha aiutato gli ex leader di Colonia Dignidad nella repressione di prigionieri politici, contribuendo così a creare una delle reti repressive più feroci in Cile. Ha partecipato a sepolture e riesumazioni illegali. Il 12 novembre la Corte Suprema ha deciso all’unanimità di richiedere l’estradizione di Reinhard Doring ma ogni volta che siamo vicini alla verità il criminale riesce a fuggire e a rifugiarsi in Germania. È una vergogna, adesso chiediamo alle autorità italiane spiegazioni su quello che è successo”.

Fonte: Corriere della Sera