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Brugherio, insegue la moglie con martello e minaccia: “Brucio te e i figli”

Tragedia sfiorata a Brugherio.
Arrestato un uomo di 38 anni di origini albanesi, ex operaio ma disoccupato al momento, con l’accusa di maltrattamenti e violenza domestica nei confronti della moglie.
La donna, nel corso di dieci anni, sarebbe stata picchiata e minacciata più volte dal marito.
L’uomo, secondo alcune dichiarazioni, sarebbe anche arrivato a dire: “Brucio te e i bambini“.
Al momento si trova in carcere.

Brugherio: una serata finita male

Nel preciso momento in cui il marito ha afferrato il martello e l’ha inseguita per tutta la casa, la donna ha capito che non poteva più perdere tempo.
Ha preso i tre bambini, di età compresa tra 5 e 8 anni, e ha cercato di mettersi in salvo prima che quell’uomo, ubriaco e violento, potesse ucciderla.
La moglie è scappata sul pianerottolo fino a raggiungere la casa dei vicini per lanciare l’allarme, in lacrime e ormai senza forze.
I Carabinieri di Brugherio sono giunti immediatamente sul posto per salvare la donna e i bambini, e mettere in condizione l’uomo di non nuocere a nessuno.
In più di un’occasione, l’uomo le avrebbe anche detto: “In questa casa non entrerà nessuno, L’ho costruita io e io la distruggo“.
Negli anni moltissimi gli insulti rivolti alla donna, sempre davanti ai tre figli piccoli.

Le violenze iniziate nel 2015

Il magistrato ha subito disposto la custodia cautelare in carcere e i carabinieri della Compagnia di Monza hanno arrestato l’uomo.
Il quadro emerso dai racconti della donna, una 32enne italiana, hanno svelato uno scenario da incubo.
L’uomo la sottoponeva regolarmente da oltre dieci anni a una vita di inferno.
Urla, insulti, minacce, botte, calci e pugni, le costole incrinate dai colpi sferrati dal suo aguzzino per le ragioni più disparate.
La scusa ufficiale, secondo il marito, è sempre stata quella della gelosia.
In realtà la vera ragione era una mente annebbiata troppo spesso dall’alcol e dalla violenza.

Dieci anni di abusi

Umiliata e picchiata regolarmente nel corso di questi anni.
Spesso costretta a subire abusi e violenze sessuali.
Le minacce, a volte, arrivavano anche all’estremo con frasi del tipo “Ti darò fuoco, vieni qui che ti brucio”, come confessato agli inquirenti.
I traumi analizzati sul corso della donna sono la prova dei suoi racconti che, fino a questo momento, la donna non ha mai denunciato, raccontando ai medici di essere semplicemente caduta.