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Dario Angeletti omicidio: fermato il presunto assassino

Il professore universitario Dario Angeletti è stato ucciso lo scorso 7 dicembre al parcheggio delle Saline, era a bordo della sua auto. La causa della morte è un colpo alla testa, al momento però non è ancora chiaro se sia stato colpito con un oggetto appuntito o con un colpo di arma da fuoco. Stando ad una prima valutazione del medico legale la ferita non sarebbe compatibile con un proiettile, sarà però l’esame autoptico a chiarire con esattezza cosa abbia provocato il decesso.

La notizia della sua morte ha sconvolto tutti, sempre disponibile con i suoi studenti era considerato da tutti una persona molto buona, non capiscono infatti cosa abbia potuto spingere il suo assassino a togliergli la vita. Poco prima delle 14 di martedì è stato un passante a notare il corpo senza vita di Dario Angeletti nel parcheggio, all’interno del suo veicolo. Tempestivo è stato l’intervento del personale medico del 118 sul luogo dell’omicidio. I medici hanno provato a lungo a rianimarlo senza però riuscirci. Per lui non c’era ormai più nulla da fare, non hanno potuto fare altro che dichiarare il decesso.

Omicidio Dario Angeletti, un ex collega è stato fermato dai carabinieri

Gli agenti all’inizio avevano pensato al suicidio, l’arma però non è stata ritrovata ed è stato subito esclusa questa ipotesi, il noto e stimato professore è stato ucciso. Per il suo omicidio è stato fermato un uomo di 70 anni, un ex collega del professore. Le telecamere di sorveglianza della zona hanno ripreso la sua auto vicino al luogo dell’omicidio. Al momento non è noto il movente che avrebbe spinto il 70enne ad ucciderlo, si ipotizza un motivo personale. Non appena i carabinieri si sono presentati a casa sua per fargli alcune domande sull’omicidio lui ha accusato un malore. Al momento si trova ricoverato all’ospedale di Viterbo, dove è piantonato dai carabinieri.

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