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Agata Scuto, diario e gravidanza: il patrigno l’ha uccisa perché era incinta?

Agata Scuto è scomparsa il 4 giugno del 2012 da Acireale, in provincia di Catania, aveva 22 anni all’epoca dei fatti. Da quel momento della ragazza non si è saputo più nulla e il suo corpo non è mai stato ritrovato. Dopo quasi dieci anni è finito in carcere un uomo di 60 anni per l’omicidio della vittima e l’occultamento del suo cadavere, si tratta dell’ex compagno della madre della vittima.

Dopo anni dalla scomparsa della 22enne l’ex compagno della madre era stato indagato perché la donna sospettava che lui avesse avuto una relazione con Agata e che lei fosse rimasta incinta. I due avevano instaurato un rapporto molto particolare, lei da sola non usciva mai di casa e non frequentava nessuno al di fuori della sua famiglia.

L’uomo è stato intercettato mentre parlava in auto, dove ha manifestato la sua paura per il possibile ritrovamento del corpo. Sembra che abbia ucciso la ragazza strangolandola dopodiché avrebbe bruciato il cadavere. Queste le sue parole: “Abbiamo trovato la ragazza, morta.. il corpo l’abbiamo trovato in un casolare nelle campagne di Pachino.. l’abbiamo trovata strangolata. È morta strangolata e bruciata. E ora ci facciamo l’autopsia”. Diversi gli elementi che hanno permesso ai carabinieri di individuare indizi gravi di colpevolezza nei confronti del 60enne.

Su un diario Agata Scuto riportava la sua quotidianità, ogni mese segnava anche la data delle mestruazioni. Da due mesi non le veniva il ciclo, ciò lascia pensare che nel momento in cui è scomparsa era forse incinta. Il movente dell’omicidio potrebbe essere legato proprio alla gravidanza. Forse il patrigno, Rosario Palermo, l’ha fatta sparire non appena ha scoperto che aspettava un figlio.

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