L’omicidio di Ilenia Fabbri risale al 6 febbraio 2021, sgozzata all’interno della sua abitazione a Faenza.
In seguito alle dovute indagini gli inquirenti hanno arrestato l’ex marito della donna, Claudio Nanni, e Pierluigi Barbieri, poiché considerati mandante ed esecutore dell’omicidio.
A quanto pare l’astio che l’ex marito della vittima provava nei suoi confronti era profondo, a causa delle sue pretese economiche: questo sarebbe il movente del delitto.
Barbieri, soprannominato ‘Lo Zingaro’, con voce profonda e decisa.
Claudio Nanni, 55enne meccanico, con la voce sottile e pacata.
Due persone diverse con una cosa in comune: un segreto che – secondo il loro piano – non avrebbe mai dovuto essere rivelato.
Le dichiarazioni di Nanni sull’omicidio di Ilenia Fabbri
La versione del marito di Ilenia Fabbri, Claudio Nanni, è molto diversa da quella del sicario.
Nanni ha parlato per tre ore rispondendo alle domande della Corte, spesso chiamata a riprenderlo per le dichiarazioni poco chiare, ricordandogli che rischia l’ergastolo.
“Non ho mai minacciato di morte mia moglie, la mia intenzione era farla desistere dalla causa, e questo mi ha portato a chiedere a qualcuno di spaventarla, ma non ho mai detto di volerla vedere morta. La causa di separazione era diventata una battaglia perché lei non voleva dividere tutto a metà“.
Questa le parole di Nanni, che però non convincono nessuno.
Tanti gli elementi contrastanti, come i messaggi in codice con Barbieri, le prove ritrovate e annotate nel suo cellulare (valigia, buco, chiavi), svuotato di tutti i messaggi pochi giorni dopo l’omicidio.
Nanni ribadisce: “Barbieri mi ha chiesto di fargli trovare in officina una valigia, le chiavi della casa e qualcosa per fare un buco. Era lui l’esperto, non abbiamo deciso insieme le modalità. Mi disse ‘Ci penso io, entro in casa e con un oggetto la spavento, le farò anche male”. Quindi era cosciente dell’eventualità che Barbieri avrebbe potuto fare del male a Ilenia.
La versione di Barbieri
Pierluigi Barbieri, interrogato anche lui per tre ore, non ha mai mostrato tentennamenti o segni di incertezza.
Ha spiegato che Nanni l’ha assoldato per uccidere la moglie per 20mila euro e un’auto.
“Mi diceva che lei continuava a tartassarlo per i soldi. Lui voleva inscenare un suicidio, ma io ho detto di no, troppo crudele per la figlia. Dovevo ucciderla, metterla in un trolley, portarla in una buca già scavata e versarle dell’acido addosso per renderla irriconoscibile e seppellirla sotto a un cavalcavia“, sostiene Barbieri.
I primi due tentativi, però, falliscono.
Il 6 febbraio Nanni passa a prendere la figlia con una scusa, lasciando spazio a Barbieri, che entra in casa. “Dovevo ucciderla simulando un furto e poi scappare“, ma le cose vanno male.
Ilenia si difende, urla, i vicini sentono le grida e soprattutto in casa c’è l’amica di Arianna, rimasta a dormire.
“Non so cosa avrei fatto se lei fosse uscita dalla camera, ringrazio Dio che non è scesa“, ammette Barbieri. “Avevo la voce di Nanni in testa che diceva ‘Mi raccomando, la voglio morta‘”.
Poco dopo la figlia Arianna si precipita in casa e trova il cadavere di sua mamma in un lago di sangue. “Quando ho scoperto che Nanni mi aveva mentito, che non era sul lastrico come mi aveva detto, ho capito che la vera vittima era Ilenia. Nanni mi ha ingannato, ha sfruttato la mia storia con la mia ex, che mi aveva fregato dei soldi, per convincermi a uccidere sua moglie. Ilenia voleva solo rifarsi una vita, e quando l’ho scoperto in carcere mi sono sentito male“, conclude il sicario.