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Licata, dopo la strage il killer ha chiamato la moglie: “Li ho uccisi tutti”

La tragica vicenda si è svolta nei giorni scorsi a Licata, comune del libero consorzio comunale di Agrigento in Sicilia. Il 48enne Angelo Tardino per questioni economiche si è imbattuto in una lite furiosa con il fratello, un litigio che in poco tempo si è trasformato in una vera e propria tragedia. Mentre discutevano il 48enne ha infatti estratto una pistola e ha ucciso il fratello.

In seguito al suo insano gesto si è dato alla fuga e ha telefonato alla moglie, lei stessa ha raccontato ciò che si sono detti in quella straziante telefonata. In un’intervista rilasciata a La Repubblica la donna, Mariella Cammilleri, ha riportato le parole del marito: Li ho uccisi, pure i bambini. Ma loro che c’entravano? Ti prego perdonami, la mia vita è finita”. L’uomo era in preda alla disperazione, la moglie preoccupata ha cercato di calmarlo senza però riuscirci. Con la speranza di fargli posare le pistole che aveva con sé e fare ritorno a casa gli ha anche detto che lo perdonava.

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Anche le forze dell’ordine dopo l’accaduto si sono messi in contatto telefonico con il 48enne, hanno tentato senza successo di convincerlo a costituirsi. Angelo Tardino dopo aver chiuso la telefonata con gli agenti si è sparato alla testa, non è però morto sul colpo. Arrivato in condizioni disperate in ospedale per lui non c’è stato niente da fare, è morto poco dopo a causa delle gravi ferite riportate. A Licata lui e il fratello da un po’ erano in conflitto per la divisione di alcuni terreni lasciati dal padre in eredità.