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Papa Ratzinger: ecco perché ha citato Papa Francesco

Papa Ratzinger, con la lettera resa nota ieri, ha fatto un gesto molto significativo.
Ha chiarito un’imperfezione nel memoriale di difesa messo a punto dai suoi legali e si è fatto carico di tutto il male degli abusi nella Chiesa, così come Gesù Cristo si è fatto carico di tutti i mali del mondo.
Verso la fine, ringrazia Papa Francesco: “Sono particolarmente grato per la fiducia, l’appoggio e la preghiera che Papa Francesco mi ha espresso personalmente”.

Papa Ratzinger e la lettera di Bergoglio

Papa Francesco ha inviato un messaggio al Papa emerito Benedetto XVI dopo la vicenda di Monaco di Baviera sugli abusi nella Chiesa.
Lo ha annunciato Monsignor Georg Gaenswein al Tg1: “È arrivata a Benedetto XVI una bellissima lettera di Papa Francesco, una lettera in cui parla da pastore, parla da confratello e parla anche da persona che di nuovo ha espresso la sua piena fiducia, il suo pieno sostegno e anche la sua preghiera“.
Il segretario di Ratzinger ha anche replicato alle critiche della stampa tedesca alla lettera di Benedetto XVI.
Chi legge la lettera in modo sincero, quel modo in cui è stata scritta la lettera, non può condividere queste critiche o queste accuse. Chiede il perdono a tutte le vittime degli abusi“, ha detto.

La difesa di Georg Gaenswein

Gaenswein ha ricordato che “in occasione della Via Crucis del 2005 Papa Giovanni Paolo II ha chiesto al cardinal Ratzinger di scrivere le meditazioni, è la famosa stazione in cui lui parla dello sporco all’interno della Chiesa. Allora ci sono passi, ci sono documenti, ci sono prove che il cardinale Ratzinger, Papa Benedetto, ha fatto tanto, tanto, tanto in questo ambito delicato per portare avanti una pulizia interna in modo adatto“.
A proposito del rapporto di Monaco, Georg Gaenswein ha risposto: “Se loro hanno prove, allora devono dire ‘questa è la prova che tu sei proprio colpevole’, non è quello che è accusato che deve provare la sua incolpevolezza. Però in questo caso non ci sono le prove“.

Le parole dei collaboratori

I collaboratori menzionati da Papa Ratzinger difendono Benedetto XVI.
Joseph Ratzinger era presente alla riunione dell’Ordinariato del 15 gennaio 1980 nella quale si parlò del sacerdote X.
Joseph Ratzinger non era a conoscenza né del fatto che il sacerdote X fosse un abusatore, né che fosse inserito nell’attività pastorale. Gli atti mostrano che nella riunione dell’Ordinariato del 15 gennaio 1980 non si decise l’impiego del sacerdote X per un’attività pastorale. Gli atti mostrano anche che nella riunione in questione non si trattò del fatto che il sacerdote aveva commesso abusi sessuali. Si trattò esclusivamente della sistemazione del giovane sacerdote X a Monaco di Baviera, perché lì doveva sottoporsi a una terapia.
Si corrispose a questa richiesta. Durante la riunione non venne menzionato il motivo della terapia. Nella riunione non venne perciò deciso di impiegare l’abusatore in alcuna attività pastorale
“, hanno così concluso.